La prefettura di Brescia ha avviato un nuovo protocollo che monitorerà le cinque aziende pilota, tra cui Beretta, per sei mesi per aumentare il livello di sicurezza epidemiologico
Entra nella fase operativa il nuovo protocollo di sicurezza voluto dalla prefettura di Brescia e condiviso da sindacati e associazioni dei datori di lavoro. Dopo una prima fase, in cui sono stati ridisegnati flussi e layout per garantire i corretti distanziamenti del personale, ora nelle cinque aziende laboratorio (Feralpi, Streparava, Beretta, Brawo e Salumificio Volpi) è infatti stato avviato un programma più approfondito per il monitoraggio epidemiologico su un totale di tremila lavoratori che durerà sei mesi. L’obiettivo è quello di aumentare il livello di sicurezza all’interno delle fabbriche grazie all’utilizzo di strumenti avanzati, tra cui un’app che consente di mantenere un contatto diretto con il medico competente e fare in modo che le diagnosi siano più precoci e i focolai più circoscritti. Centrali, dunque, le tecnologie, dalla prima barriera hardware garantita dai termoscanner per controllare la temperatura corporea, al contributo della componente digitale: l’app mobile, infatti, utilizza un software già in uso e validato dall’Unità operativa di Medicina del lavoro diretta Giuseppe De Palma dell’Università di Brescia, che permetterà di effettuare il tracciamento dei contatti per l’individuazione precoce dei casi sospetti. A ciò si aggiungeranno test clinici periodici per diagnosticare eventuali infezioni in atto, nonché per valutare lo stato di immunizzazione dei lavoratori. “Lo spirito bresciano e la volontà di collaborazione tra le varie istituzioni”, ha commentato il presidente di Aib e di Feralpi, Giuseppe Pasini, “hanno consentito di avviare una sperimentazione che potrà diventare un importante modello nella lotta al Covid-19, consentendo di migliorare la prevenzione dal virus all’interno degli ambienti di lavoro”. “Il monitoraggio promosso dalla prefettura è un’occasione di eccezionale importanza per poter sperimentare un approccio sistematico, supportato da basi scientifiche e metodologiche, volto al contrasto della diffusione del virus”, ha aggiunto Paolo Streparava, Ceo dell’omonima azienda di Adro attiva nel settore automotive. “In Beretta abbiamo applicato pienamente i protocolli organizzativi ed effettuato lo screening a oltre la metà dell’organico: l’iniziativa ha trovato il consenso delle rappresentanze sindacali aziendali e la piena disponibilità di tutto il personale. Auspico che la positiva esperienza possa estendersi a tante realtà del nostro territorio”, ha fatto notare Franco Gussalli Beretta, presidente dell’azienda armiera gardonese. Per il rettore dell’ateneo bresciano, Maurizio Tira, “La sconfitta dell’epidemia insieme alla ripresa economica e sociale sono un’urgenza e insieme una sfida, per la quale le università sono chiamate a dare il loro contributo insostituibile”.