Il governo della provincia canadese dell’Alberta ha introdotto un provvedimento che, se approvato, fornirà al locale ministro della giustizia il potere di contrastare le iniziative del governo centrale di Ottawa per la confisca delle armi che saranno dichiarate vietate dal famoso emendamento C-21. Il provvedimento, definito Alberta firearms act (bill 8), definisce il ruolo dell’ufficiale provinciale per le questioni relative alle armi, ma gli consente anche di emanare regolamenti riguardanti le modalità con le quali la normativa federale possa essere amministrata in Alberta. Il ministro della giustizia locale, Tyler Shandro, ha dichiarato che il provvedimento contiene 60 clausole che definiscono le aree nelle quali potrà avere potere regolamentare. Queste includono la possibilità di impedire alle forze di polizia municipale di prendere parte alla raccolta di armi vietate, impedendo loro di stipulare accordi di finanziamento con Ottawa. “Se un servizio municipale avvia trattative con il governo federale, inclusa la destinazione di fondi, per gestire il programma di confisca, significa solo che toglierà persone e risorse dal controllo del territorio. Ciò non rende la nostra comunità più sicura”, ha dichiarato Shandro. Il provvedimento prevede anche che chiunque agisca in qualità di “ufficiale di sequestro” debba essere autorizzato preventivamente dalla provincia. “Non siamo d’accordo con il programma di confisca”, ha sottolineato Shandro, “quindi pensiamo che nessuno debba essere coinvolto in qualità di ufficiale per il programma di confisca stesso”. Attualmente la scadenza per la consegna volontaria dietro indennizzo delle armi considerate vietate è stata portata al 30 ottobre, ma è verosimile che venga ulteriormente posticipata, anche perché il servizio di raccolta non è ancora attivo.