A due mesi di distanza dall’incidente mortale occorso sul set del film western “Rust”, nel corso del quale l’attore (e produttore) Alec Baldwin ha sparato con un’arma di scena che si pensava scarica uccidendo la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista, gli inquirenti vogliono mettere le mani sul telefono cellulare dell’attore. La detective Alexandria Hancock ha presentato una richiesta formale (affidavit) di consegna dell’oggetto all’avvocato di Baldwin, ma le è stato risposto di munirsi di un mandato (warrant), che è stato emesso dal giudice nella giornata di ieri.
Gli investigatori ritengono che dall’esame delle chiamate ma, soprattutto, dei messaggi e delle e-mail inviati e ricevuti da quel cellulare nell’immediatezza del fatto, potrebbero emergere elementi utili alle indagini e all’accertamento delle relative responsabilità.
L’avvocato di Baldwin, Aaron Dyer, ha dichiarato al riguardo: “siamo fiduciosi che le prove dimostreranno che il mio assistito non è responsabile civilmente o penalmente di ciò che è accaduto il 21 ottobre, tenendo anche presente che sta continuando a collaborare con le autorità. La nostra richiesta di un mandato è motivata dall’esigenza di adottare misure volte a proteggere la famiglia del signor Baldwin e le sue informazioni personali, che sono chiaramente estranee alle indagini”.