Assolto in primo grado, l’oste lodigiano che sparò e uccise un ladro dovrà affrontare il processo d’appello: lo chiede la procura
Non ha evidentemente convinto la procura, l’assoluzione con formula piena in primo grado perché “il fatto non sussiste” nei confronti di Mario Cattaneo, l’oste tabaccaio di Casaletto lodigiano che nel marzo di tre anni or sono sparò e uccise uno dei quattro ladri che si erano introdotti nel ristorante sotto la sua abitazione. La corte concluse che il colpo partito dal fucile di Cattaneo non fu sparato con l’intento di uccidere, bensì di “intimidire gli aggressori e farli scappare, onde evitare che potessero fare del male ai famigliari”. La procura della Repubblica però non ci sta e vuole un nuovo processo.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, da sempre fautore di una maggior efficacia della normativa sulla legittima difesa, ha commentato: “incredibile, accanirsi così contro un onesto lavoratore. Non hanno criminali veri da perseguire in procura a Lodi?”.