È nell’esercito da quando aveva 16 anni, ha passato in Iraq sette mesi con il reggimento Royal Anglian e per la divisa ha dato tutta se stessa. Ma oltre a grinta e coraggio, papà e mamma le hanno regalato anche un’indiscutibile avvenenza: così la 22enne Katrina Hodge, caporale dell’esercito britannico (soprannominata dai suoi commilitoni “Combat Barbie”) è diventata la nuova Miss Inghilterra. Era giunta seconda al concorso a luglio, ma il titolo è stato revocato …
È nell’esercito da quando aveva 16 anni, ha passato in Iraq sette mesi con il
reggimento Royal Anglian e per la divisa ha dato tutta se stessa. Ma oltre a
grinta e coraggio, papà e mamma le hanno regalato anche un’indiscutibile
avvenenza: così la 22enne Katrina Hodge, caporale dell’esercito britannico
(soprannominata dai suoi commilitoni “Combat Barbie”) è diventata la nuova Miss
Inghilterra. Era giunta seconda al concorso a luglio, ma il titolo è stato
revocato alla vincitrice Rachel Christie, dopo che la ragazza è stata coinvolta
in una rissa in un club. Raggiunta da una telefonata degli organizzatori di
Miss England mentre era in caserma , Katrina, che ha al suo attivo campagne
pubblicitarie per negozi di lingerie, ha accettato il titolo con entusiasmo: si
è registrata come rappresentante ufficiale dell’Inghilterra a Miss Mondo, e
martedì volerà in Sudafrica per partecipare al concorso. Katrina ha dichiarato
di aver detto sì a miss Mondo con lo stesso stato d’animo entusiasta con cui
andò in prima linea: «Mi piace fare un lavoro in cui non devo truccarmi e dove
mi tocca strisciare nel fango», ha detto, «Ma mi piace anche essere glamour e
femminile. Diventare Miss Inghilterra è un sogno che si avvera. Non
rappresenterò solo il mio Paese, ma anche l’esercito britannico». Il soprannome
Combat Barbie che le è stato dato dai commilitoni quando si è presentata
all’arruolamento vestita di rosa e con i tacchi alti, non le dà alcun fastidio.
«Non mi dà noia, anche se mi sono fatta i capelli castani, perché non ne potevo
più delle battute sulle bionde», spiega.
