Sono principalmente due i modi in cui in Italia si possono acquistare armi: in un negozio abilitato alla vendita, e perciò in possesso della licenza di ps rilasciata dopo un esame, dalla prefettura della provincia nella quale ha sede il negozio, oppure acquistandola direttamente da un privato.
In entrambi i casi, bisogna essere in possesso di un titolo che abiliti all’acquisto, ma nel secondo caso bisogna anche prestare massima attenzione a che l’arma che si va ad acquistare sia stata regolarmente denunciata dalla persona che si appresta a cedere. Per questo motivo, è consigliabile verificare che sulla denuncia del cedente sia inclusa l’arma oggetto della traslazione. Attualmente, sono quattro i titoli che abilitano all’acquisto di un’arma: – il Nulla osta; – il Porto di fucile per l’esercizio del Tiro a volo; – il Porto di fucile per l’esercizio dell’attività venatoria; – il Porto di pistola o rivoltella per difesa personale. Nei primi tre casi, a rilasciare la licenza è la questura della provincia in cui il richiedente ha la residenza, mentre il Porto per difesa personale è di competenza della prefettura, fatta eccezione per alcune città (province autonome, ma anche Roma) nelle quali continua a essere la questura a occuparsi anche del Porto per difesa.
La documentazione che accompagna la domanda di rilascio, ma anche quella per il rinnovo, deve essere inoltrata all’autorità di ps competente sul territorio: questura o prefettura, quindi, ma anche commissariato di ps o stazione dei carabinieri.
Per ottenere il Nulla osta è necessario compilare una domanda in carta libera (senza marca da bollo) nella quale il richiedente specifica obbligatoriamente il motivo dell'acquisto (difesa abitativa o Tiro a segno), oltre a tutti i suoi dati anagrafici. Alla domanda devono essere allegati la fotocopia del congedo militare o, nel caso in cui si sia goduto dell’esonero, del certificato di abilitazione al maneggio delle armi, rilasciato da una sezione del Tiro a segno nazionale; lo stato di famiglia (non più obbligatorio dal momento che è entrata in vigore l’auto certificazione, grazie alla cosiddetta legge Bassanini); un certificato rilasciato dall’ufficiale sanitario dall’Azienda sanitaria locale. Al medico dell’Asl deve essere consegnato il certificato anamnestico rilasciato dal “medico di famiglia”.
Il Nulla osta ha validità di trenta giorni dalla data del rilascio ed entro questo termine si deve procedere all’acquisto. Se con l’ arma si intendono acquistare anche le relative munizioni, se ne deve fare espressa richiesta al momento della domanda, perché il quantitativo viene specificato sul Nulla osta stesso. Con la circolare del ministero degli Interni del 29 settembre 2000 (n° 559/C.19673.10179(3)3 è stato stabilito che non è necessaria la vidimazione del Nulla osta da parte della questura in cui ha sede il cedente. Pertanto, dopo aver ottenuto il Nulla osta, si può procedere all’acquisto entro trenta giorni dal rilascio in qualsiasi provincia italiana, senza ulteriori inghippi. Nel caso in cui la vendita avvenga tra privati, colui che cede deve ritirare anche il Nulla osta e consegnarlo all’autorità di ps alla quale consegna la sua denuncia e la dichiarazione di vendita deve essere compilata in due copie firmate sia da chi vende sia da chi acquista. Ognuna delle due parti ne tratterrà una copia.
Per quanto riguarda il rilascio del Porto di fucile per uso caccia e del Porto di fucile per uso Tiro a volo, restano validi i documenti necessari per il rilascio del Nulla osta (certificati medici, congedo o abilitazione al maneggio delle armi e stato di famiglia, sostituibile con l’autocertificazione) ai quali vanno aggiunti il versamento su bollettino di conto corrente postale, intestato alla tesoreria provinciale dello Stato per il costo del libretto; una marca da bollo di 14,62 euro e due fotografie (la cui “legalizzazione” si effettua direttamente all’ufficio di ps, sempre grazie alla legge Bassanini). Nel caso dei due Porti di fucile, la domanda va presentata su carta bollata da 14,62 euro, all’autorità di ps competente per territorio, e la licenza è rilasciata dalla questura.
Ultimo documento che abilita all’acquisto, è il Porto di pistola o rivoltella per difesa personale, di competenza della prefettura per il quale occorrono gli stessi, identici documenti necessari per i Porti di fucile. Alcune prefetture, e questa è una delle storture concesse agli uffici periferici dal discutibile concetto della discrezionalità, richiedono altri documenti come il modello 740 o altri ancora. Su questa procedura, preferiamo scegliere la strada di un costernato silenzio.