Con la versione Eclipse, Cz stabilisce il proprio record di convenienza per una carabina da caccia: meno di 700 euro! L’azione 557 subisce alcune semplificazioni, certo, ma le prestazioni sono ancora di elevato livello
Sono ben pochi i cacciatori o in generale gli appassionati d’armi capaci di restare indifferenti alla vista di una carabina da caccia di lusso, magari impreziosita da una essenza di noce super selezionata e pregevoli incisioni. Ma sono anche molte le ragioni per le quali sono in tanti a desiderare di acquistare una bolt-action economica: innanzi tutto perché non tutti vanno in giro con Ferrari, Porsche e Maserati e, di conseguenza, la capacità di spesa per una carabina da caccia è quella che è; in secondo luogo perché alcune tipologie di caccia fanno sì che l’arma debba essere “maltrattata” (da rami e spine della vegetazione o anche “solo” da un clima impietoso) e allora, meno la si è pagata e meno dispiace; o magari perché si vuole cimentarsi per la prima volta con la caccia di selezione, provenendo dal mondo della canna liscia, e lo si vuol fare impegnando un budget ridotto all’osso, visto che neanche si è sicuri che la cosa piacerà. Per queste ragioni, diverse aziende propongono ormai da qualche anno una gamma di “primo prezzo” da affiancare alla propria serie ammiraglia: è il caso di Weatherby con la serie Vanguard, di Remington con la vecchia serie 710 e con l’attuale 783 e così via. Altri brand, specializzati in prodotti per la caccia in fascia di prezzo aggressiva e destinati a un pubblico giovane, hanno di recente addirittura deciso di esordire nel segmento bolt-action venatorie proprio da una “primo prezzo”, come Franchi con la Horizon. Insomma, si tratta di un settore in fermento e nel quale la concorrenza è agguerrita. Il produttore ceco Ceska Zbrojovka ha già nel proprio catalogo una gamma di carabine per la caccia o il tiro sportivo di prezzo piuttosto contenuto, cioè la 557 (evoluzione della storica 550), ma con la versione Eclipse si è arrivati veramente a un record, cioè alla possibilità di offrire una carabina per la caccia a meno di 700 euro. Questo risultato è stato possibile conservando le qualità indubbie dell’azione 557, ma introducendo anche una serie di semplificazioni costruttive principalmente a livello della calciatura e dell’offerta di camerature e allestimenti. La cosa più importante, però, è che le caratteristiche di precisione intrinseca, robustezza, affidabilità sono rimaste quelle, di vertice, della gamma 557 “normale”. E scusate se è poco…
Per il momento l’arma è prevista con due sole camerature, il .30-06 (immediatamente disponibile) e il .308 Winchester (in arrivo tra qualche tempo). Per entrambi i calibri è prevista una sola lunghezza d’azione, nonostante il .308 Winchester sia “short”. Questa soluzione è la prima e più basilare da adottarsi quando si vuole creare una bolt-action “primo prezzo” e non c’è particolarmente da scandalizzarsi, visto che è adottata anche da carabine che sono decisamente qualcosa di più di entry level, come per esempio le Tikka T3.
La canna, rotomartellata, ha una lunghezza di 520 millimetri e un profilo medio-sottile da caccia, che culmina con un diametro di volata di 16 mm. Quindi sottile, sì, ma non proprio tirato all’osso, visto che esistono carabine venatorie che hanno volate anche più strette in calibro .30. La volata è filettata con passo M14x1 per l’installazione di freni di bocca ma, soprattutto, moderatori di suono, che nella mitteleuropa si utilizzano ormai comunemente nell’attività venatoria con indubbi vantaggi anche per la fauna insistente su un determinato ecosistema (che risulta meno stressata dall’attività venatoria in conseguenza del minor impatto acustico).
L’azione è direttamente derivata dalla 557 standard, quindi ha configurazione aperta con i tipici ponti di culatta sormontati da una guida a coda di rondine che consente il montaggio degli specifici anelli per ottica Cz. L’anello posteriore, in particolare, è dotato di un rebbio aggettante verso il basso che impegna uno scasso sul lato sinistro del ponte posteriore di culatta, evitando che per effetto del rinculo l’ottica possa slittare rispetto alla posizione fissata. Rispetto alla 557 canonica, è stata però rivista la parte inferiore dell’azione e in particolare la zona intorno al foro filettato per la vite anteriore di fissaggio alla calciatura. Questa modifica si è resa necessaria per l’interfaccia con la specifica calciatura del modello Eclipse, che non prevede un recoil lug tradizionale in metallo, bensì uno spesso traversino realizzato nel medesimo polimero della calciatura. È una soluzione decisamente “estrema” che, tuttavia, dopo la prova a fuoco non possiamo fare a meno di considerare del tutto funzionale e indubbiamente risparmiosa.
L’otturatore è dotato di due tenoni frontali contrapposti che, inserendosi nelle relative sedi nell’azione, garantiscono la chiusura e la tenuta allo sparo. Rispetto alla serie 550, la 557 si distingue immediatamente per l’assenza dell’estrattore a lamina tipo Mauser, sostituito da un estrattore a unghia imperniato sulla faccia dell’otturatore. L’espulsore è a pistoncino a molla. Il manubrio è leggermente arcuato all’indietro e culmina con un pomo sferico, liscio, del tutto normale per un’arma destinata alla caccia. Il manubrio è di colore nero, il cilindro otturatore invece è in bianco. Il manubrio è realizzato a parte rispetto al cilindro e fissato a esso mediante un incastro e una spina.
La sicura manuale è a leva, sul lato destro della codetta dell’azione, in corrispondenza del noce dell’otturatore. Ha due posizioni, non blocca il manubrio (quindi è possibile scaricare l’arma in sicurezza) e quando è disinserita lascia visibile un punto rosso di avviso. Un secondo dispositivo di sicurezza è costituito da un indicatore di percussore armato che protrude dall’estremità posteriore del noce.
Sul lato sinistro della codetta, quasi invisibile, c’è invece il bilanciere di ritegno dell’otturatore, abbassando il quale è possibile rimuovere il cilindro per la pulizia o la manutenzione dell’arma. Per abbassarlo non è spesso sufficiente ricorrere all’unghia del pollice e occorre dotarsi di un utensile, come può essere la punta di un cacciavite o di un coltello. Niente di trascendentale, ma è talmente difficile da vedere che sulle prime a un neofita può sembrare che l’otturatore non abbia alcun dispositivo di rimozione!
L’alimentazione è costituita dal classico serbatoio fisso bifilare a presentazione alternata, della capacità di 5 cartucce. Il corpo del serbatoio è in lamiera stampata, mentre l’elevatore, il fondello e il ponticello al quale il fondello è incernierato sono in polimero di colore nero opaco. La molla a lamina a “zig zag” è in acciaio armonico. Sulla parte frontale del ponticello è presente un pistoncino a molla, spingendo il quale è possibile far basculare in avanti il fondello del serbatoio, consentendo lo svuotamento senza dover camerare le cartucce una a una.
La calciatura è la principale responsabile del risparmio di prezzo ottenuto con la 557 Eclipse: è realizzata in un polimero particolarmente rigido e resistente ai graffi e agli urti, sempre dotato di una finitura Soft touch come quella che caratterizza altre versioni della serie (come la 557 Night sky) ma meno appariscente. In corrispondenza dell’impugnatura a pistola e dell’astina sono presenti semplici rilievi squadrati destinati a rinsaldare la presa. Il polimero scelto per la calciatura è tanto rigido e resistente non soltanto da consentire di fare a meno di un recoil lug metallico, ma anche di realizzare gli attacchi per le magliette porta cinghia (stud) direttamente nella stessa fusione del calcio. Quindi gli stud non sono in metallo e non sono avvitati successivamente. Ne sono presenti tre, due per la cinghia di trasporto e uno per il montaggio di un eventuale bipiede. Il profilo della calciatura è piuttosto lineare, in stile americano, con pala dritta senza Montecarlo. È presente un funzionale calciolo in gomma di 25 millimetri, l’astina ha un profilo squadrato nella parte inferiore per garantire un minimo di stabilità nel tiro in appoggio, nella parte mediana abbiamo rilevato uno spessore di 46 millimetri.
Lo scatto è diretto, in un solo tempo, regolabile, con l’impostazione di fabbrica abbiamo riscontrato un peso di sgancio intorno al chilogrammo ripartito su una corsa breve, pulita e netta, senza alcun collasso di retroscatto.
La prova a fuoco si è svolta nel balipedio interno dell’importatore Bignami, con alcune munizioni commerciali tipicamente venatorie. La finestra di alimentazione ed espulsione è leggermente svasata sul lato posteriore destro e in corrispondenza di questa svasatura abbiamo rilevato una lunghezza di 84 millimetri, pienamente sufficienti a gestire un calibro long action come il .30-06. Infatti, anche l’espulsione delle cartucce cariche con ottica montata (Zeiss V4 3-12×56, venatorio che più non si può) non abbiamo riscontrato alcun tipo di inconveniente. L’inserimento delle cartucce nel serbatoio è agevole, a patto come sempre di assicurare che la cartuccia precedente sia ben assestata contro il bordo posteriore dello scatolato, prima di inserire la successiva. La movimentazione dell’otturatore è fluida e l’aggancio del fondelo da parte dell’estrattore, che avviene in chiusura, non incontra particolare resistenza, pur garantendo una presa salda. Le reazioni allo sparo sono indubbiamente avvertibili, ma non violente, grazie alla buona efficacia del calciolo e grazie al fatto che l’arma, pur avendo una buona maneggevolezza, non appartiene (né vuole farlo) alla categoria delle superleggere peso piuma.
L’esordio è stato più che gratificante, con le cartucce “primo prezzo” Hornady American whitetail con palla InterLock di 150 grani: pronti-via, senza alcun affiatamento con l’arma abbiamo fustellato una rosata di tre colpi in 22 millimetri, quindi al di sotto (e non di poco) del fatidico minuto d’angolo. Ma il risultato più gratificante è stato conseguito con le Federal caricate con la palla Nosler Accubond sempre di 150 grani, con le quali abbiamo ottenuto una rosata di tre colpi in soli 16 millimetri, tra l’altro con il primo e secondo colpo praticamente coincidenti. Per questa fascia di prezzo si tratta di un risultato decisamente eccezionale. Abbiamo fatto alcuni tentativi anche con un caricamento più di “peso”, cioè le Federal con palla Trophy bonded tip di 180 grani, ottenendo però uno scarso feeling con l’arma e rosate vicine ai 2 Moa di diametro. Abbiamo anche tentato una rosata con un altro caricamento di 180 grani, cioè le Hornady Custom international, ma i risultati sono stati analoghi: questa Eclipse sembra prediligere le palle veloci e leggere, fermo restando che la nostra esperienza di tiro non può considerarsi esaustiva.
La prova completa su Armi e Tiro di maggio 2019
Produttore: Ceska Zbrojovka, czub.cz
Distributore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, bignami.it
Modello: 557 Eclipse
Tipo: carabina a ripetizione manuale
Destinazione d’uso: caccia
Calibro: .30-06 (in arrivo anche .308 Winchester)
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole a due tenoni
Alimentazione: serbatoio fisso bifilare a presentazione alternata
Numero colpi: 5
Canna: rotomartellata, lunga 520 mm, volata di 16 mm filettata M14x1 per l’installazione di accessori, passo di 250 mm (10 pollici)
Lunghezza totale: 1.055 mm
Scatto: diretto, in un solo tempo, regolabile
Percussione: percussore lanciato
Mire: guide a coda di rondine sull’azione per l’installazione di ottiche (in prova, Zeiss V4 3-12×56)
Materiali: acciaio al carbonio, calcio polimerico con finitura soft touch
Finiture: brunitura nera lucida, cilindro otturatore in bianco
Peso: 3.100 grammi
Prezzo: 690 euro, Iva inclusa