Un ripassino non fa male neanche a me. Seguitemi solo un momento. “Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che egli ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità dei fatti e con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al su…
Un ripassino non fa male neanche a me. Seguitemi solo un momento. “Il
giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione
di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione
che egli ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità dei fatti e
con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ricerca e diffonde le
notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere
frapposti al suo lavoro. È un suo dovere compiere ogni sforzo per assicurare
una dimensione pubblica alle notizie di interesse generale e per garantire al
cittadino la conoscenza e il controllo degli atti pubblici. Il rispetto della
persona, della sua dignità e del suo diritto alla riservatezza è dovere
fondamentale di ogni giornalista. Il giornalista è responsabile del suo lavoro
verso i cittadini. Eviterà comportamenti arroganti e favorirà il dialogo tra i
media e il pubblico. Il risultato del lavoro che propone ai lettori deve essere
sempre d’accordo con la sua coscienza”. È la Carta dei doveri del giornalista.
Un richiamo a essa, seppure incidentale, mi serve per introdurre un argomento
delicato. Vorrei che si capisse la differenza tra un periodico d’informazione e
un house organ e tra l’articolo e un fondo. Il primo si rivolge alla generalità
del pubblico che acquista il giornale in edicola o in abbonamento per il
rapporto di fiducia che lo lega a esso; l’organo “aziendale”, invece, si
rivolge in genere a un pubblico che è legato all’azienda, all’associazione o
alla federazione per vari motivi, spesso per una tessera o, comunque, per un
rapporto di tipo commerciale, e da questo “portavoce” dovrebbe ricevere
informazioni utili sull’azienda stessa, sull’associazione o sulla federazione.
L’articolo è un testo in cui prevale l’elemento critico e/o concettuale. Il
fondo esprime il parere del direttore o di un collaboratore illustre su un
determinato argomento che si ritiene importante. Questo che state leggendo è,
in realtà, il fondo di Armi e Tiro di settembre e, naturalmente, esprime il mio
punto di vista che, quasi sempre, rappresenta anche la linea “politica” ed
editoriale del giornale. Detto tra noi, il nostro sforzo è massimo per
garantire l’elemento critico dei nostri articoli, proprio per mantenere ben
saldo il rapporto di fiducia con voi lettori che acquistate la rivista ogni
mese. Vi informiamo sui fatti o gli avvenimenti che hanno la capacità di
trasformarsi in notizie, assicurando, ove possibile, il contraddittorio tra le
“parti” in causa per garantire obiettività e la formazione di un’opinione
proprio a voi. Non accettiamo tesi precostituite.
Invece ci vorrebbero diversi. I giornalisti e i giornali d’informazione. Per
esempio, le federazioni sportive o anche le associazioni più piccole che,
abituate a scrivere su compiacenti house organ, hanno poi difficoltà anche solo
ad accettare il contraddittorio, a mettersi in discussione. Soprattutto quando
vogliono spacciare per oro colato le loro povere giustificazioni. Noi non siamo
perfetti, purtroppo, lo ammettiamo. Ma diffidate degli house organ che si
permettono di concedere articoli di fondo a presidenti o vice presidenti che
sembrano aver perso il contatto con la realtà, oltreché la necessaria dose di
umiltà. Che non si confrontano sul serio con gli iscritti e non forniscono loro
nemmeno gli strumenti per giudicare il loro operato.