Ferito dall’orso ad Andalo, nonostante fosse rimasto passivo, ha riferito che occorre intervenire sulla specie e sull’individuo
È stato dimesso Diego Balasso, il carabiniere di 24 anni che è stato aggredito lo scorso 22 agosto da un orso ad Andalo (Tn). Stava passeggiando insieme con una ragazza sui bordi del laghetto adiacente al campeggio gestito da Andalo Live quando l’animale ha effettuato un balzo improvviso su di lui. La figura atletica di Diego, unita a una corporatura prestante e massiccia, gli avrebbe permessso sotto l’aggressione con morsi e graffi di continuare a ripararsi la testa con le mani per evitare ferite ben più gravi a testa e collo. Nonostante questo all’ospedale di Trento, dove è stato prontamente portato dall’autombulanza arrivata insieme ai carabinieri forestali e alcuni ragazzi del vicino campeggio chiamati dall’amica del carabiniere, hanno evitato che le unghiate inferte sulla schiena ed estese in tutto il corpo non arrivassero in profondità a ledere i polmoni. Il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, ha fatto visita all’uomo per testimoniare la vicinanza delle istituzioni. Si è aggiunto anche il commissario del governo, Sandro Lombardi, forse anche per ripristinare quel contatto che era mancato per la più grave aggressione da parte di Jj4 a Cles nei confronti di Christian e del padre Fabio Massironi che all’inizio, trattandosi di due cacciatori, erano stati, anziché supportati, sottoposti a perquisizioni e dubbi gratuiti.
Diego Balasso ha raccontato i particolari della sua aggressione e di come si è svolta dichiarando che, addirittura, una volta sopraggiunto il plantigrado, per non spaventarlo è rimasto immobile facendosi annusare tutto, ma non potendo impedire che poi scattasse l’aggressione improvvisa. Inutili i suoi tentativi di prenderlo per le orecchie, trattenergli il muso, spaventarlo con rumori eccetera.
Nulla ha fermato le zampate e il tentativo di essere trascinato nel bosco. Trattenendosi alla staccionata ha continuato a subire l’assalto, interrotto solo dall’arrivo dei soccorsi che con urla e gesti hanno scacciato l’animale. Ha poi detto che era, fortunatamente frequentando l’ambiente dei forestali, ben informato su quello che si può fare per contrastare un comportamento aggressivo. Ma poi i risultati sono stati vani. Anche lui, dichiarandosi né animalista né cacciatore, vede l’assoluta necessità di interventi sulla specie e la costrizione di un simile esemplare troppo pericoloso per i frequentatori dei boschi della zona.