Sembra che l’indicazione, sotto forma di “suggerimento”, sia arrivata dalla procura di Milano, che si sta occupando del folle di 46 anni che si è procurato un coltello da uno scaffale del supermercato Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago, colpendo poi sei persone (una delle quali mortalmente) prima di essere fermato. Parliamo dell’iniziativa di togliere dai reparti di vendita i coltelli, “per evitare il rischio di emulazione”, idea che Carrefour Italia ha annunciato di aver messo in pratica su tutti i punti vendita della Penisola. Nel frattempo si sta pensando a qualche sistema che non ne consenta l’immediata asportazione dallo scaffale, come catenelle, lucchetti o altro.
Ancora una volta, come accade ogni volta che viene perpetrato un delitto con un’arma da fuoco, invece di occuparsi degli autori di questi folli gesti (magari facendosi due domande sulle condizioni nelle quali versino i servizi psichiatrici italiani e quale sia oggi l’effettivo controllo su soggetti che palesano patologie mentali gravi), la risposta è sullo strumento utilizzato.
Ha usato un coltello? Via i coltelli dagli scaffali! Vorrà dire che il prossimo se lo porterà da casa? O dovrà disturbare prima un addetto alla vendita, salvo sbudellarlo subito dopo? O, ancora, sarà costretto ad andare alla Coop o all’Esselunga a fare il pazzo? O magari prenderà da uno scaffale un cacciavite? Un mocio Vileda? Una bottiglia di acido muriatico, che sugli scaffali ce ne sono ettolitri? Cosa facciamo, leviamo tutto? Dalla tragedia al grottesco, purtroppo, a quanto pare è un attimo.