La Russia è uno dei maggiori esportatori di armamenti militari al mondo, direttamente dietro gli Stati Uniti in classifica: in particolare esporta verso l’Africa, continente che rappresenta da solo circa la metà del valore delle esportazioni militari, con clienti principali Algeria, Egitto, Sudan e Angola. Il conflitto attualmente in svolgimento in Ucraina potrebbe, tuttavia, comportare una sensibile contrazione del valore delle esportazioni di tecnologia militare, che gli esperti stimano per il 2022 in un -26 per cento rispetto al 2021. Da un lato, la tendenza al ridimensionamento del valore delle esportazioni militari per la federazione russa è una tendenza in atto ormai da qualche anno, principalmente a causa del forte ridimensionamento della richiesta da parte di India e Vietnam, che hanno fatto registrare rispettivamente un -47 e -71 per cento nel periodo 2017-2021 rispetto al periodo 2012-2016.
Questa tendenza potrebbe, però, subire una accelerazione proprio in conseguenza del conflitto con l’Ucraina, e per due ragioni principali: la prima è che alcuni dei Paesi tradizionali acquirenti della Russia potrebbero risultare disincentivati all’acquisto di tecnologie militari russe, dal timore di subire sanzioni e ritorsioni di tipo economico da parte degli Stati Uniti. Dall’altra c’è il fatto che il consumo elevato di materiali militari per lo stato di guerra con l’Ucraina, sta drenando significativamente le capacità produttive russe, ulteriormente poste in difficoltà dalle sanzioni. “È troppo presto per valutare l’impatto a lungo termine dell’invasione russa dell’Ucraina sulla sua industria della difesa e sulle sue esportazioni, ma sembra probabile che avrà un effetto negativo”, ha affermato Tom Waldwyn, ricercatore associato presso l’Istituto internazionale per gli studi strategici, “a breve termine le consegne di munizioni e pezzi di ricambio saranno dirette a sostenere lo sforzo bellico russo, nel medio periodo se i Paesi europei saranno in grado di ridurre la loro dipendenza energetica dalla Russia, ciò alla fine avrà un impatto significativo sulle entrate del governo russo e, a sua volta, sul tipo di investimento che la sua industria della Difesa potrà permettersi. Le riduzioni degli investimenti influenzeranno la capacità e la qualità”.