L’eurodeputato della Lega ha presentato una serie di emendamenti alle linee guida della nuova strategia europea sulla biodiversità, tenendo conto delle istanze di cacciatori, agricoltori e pescatori
Il vicepresidente dell’intergruppo Caccia e biodiversità della Commissione europea, Marco Dreosto, ha depositato una lunga serie di emendamenti alle linee guida attuative sulla strategia per la biodiversità, presentata in Commissione lo scorso anno. Gli emendamenti sono volti a rendere più efficace la strategia, includendo le istanze dei principali portatori di interesse del settore rurale, ovvero agricoltori, proprietari di fondi, cacciatori e pescatori, con una visione nuova e pragmatica, orientata non soltanto alla mera tutela, ma a una gestione diretta messa in atto a livello locale dai diretti interessati.
«Oggi la biodiversitá non richiede piú una semplice tutela, ma va incrementata con azioni dirette e veloci e gestita localmente dai portatori d’interesse, ovvero agricoltori, cacciatori, pescatori, proprietari dei fondi, anche nelle aree protette e particolarmente protette» ha commentato Dreosto. «Non accettiamo imposizioni, ma chiediamo linee guida operative chiare, semplici e di buonsenso, come per la lotta alle specie alloctone invasive ma anche a quelle carnivore generaliste, la cui eccessiva presenza in molte aree mette a rischio le popolazioni piú vulnerabili, come quelle degli uccelli nidificanti al suolo».
Gli emendamenti sono frutto di un lavoro lungo e intenso, supportato anche dagli altri cofirmatari della commissione ambiente, gli eurodeputati Da Re, Sardone, Tardino, Lancini, Baldassarre, Regimenti, Vuole e Sono, condiviso anche con la Face (Federazione europea delle associazioni per la caccia e la conservazione) e con la cabina di regia unitaria delle associazioni venatorie italiane. Dreosto ha chiesto alla Commissione europea anche di supportare la riconversione e la riqualificazione di immobili inutilizzati all’interno delle aree protette, oltre a maggiori incentivi per agricoltori e proprietari di fondi per i miglioramenti ambientali e per incoraggiare l’allevamento estensivo al pascolo, essenziale per preservare un tipo di habitat proprio di molte specie di volatili e insetti.