Dopo la sparatoria dell'Empire State Building, oggi il capo del New York Police Department, Ray Kelly, ha ammesso che i nove passanti sono stati feriti dal fuoco della polizia. La dichiarazione di Kelly arriva poche ore dopo che il sindaco Michael Bloomberg ha riconosciuto che tra i feriti "alcuni" avrebbero potuto essere stati colpiti da agenti di polizia. Kelly ha anche annunciato l'apertura di un'inchiesta sulla vicenda.
Sembra ormai accertato che Jeffrey Johnson, 53 anni, licenziato un anno fa, sia tornato ieri mattina sul suo ex posto di lavoro, aspettando che uscisse il suo capo. Dopo averlo seguito per un breve tratto di strada, il killer ha estratto una pistola automatica calibro .45 e gli ha sparato all'altezza del viso. La vittima si chiamava Steve Ercolino. Secondo il New York Times Ercolino, 41 anni, aveva già ottenuto in passato un ordine restrittivo nei confronti dell'aggressore.
La pistola di Johnson aveva sette colpi e cinque sono stati scaricati contro Ercolino. Un'altra cartuccia non era stata sparata ed è stata estratta dalla pistola. "Qui succede una sparatoria al giorno", è stato il commento di un agente del New York Police Department di origine italiana, con riferimento ai numerosi fatti di sangue avvenuti negli Usa nel corso dell'estate.
"Ci sono troppe pistole in circolazione", ha invece subito affermato il sindaco di New York, Michael Bloomberg, sottolineando che la sparatoria all'Empire State Building non ha legami con il terrorismo. Pare invece di poter dire che sono gli agenti di polizia di New York con il grilletto facile e comunque non sono in grado di controllare il crimine che viaggia incontrollato nella metropoli nonostante (o forse a causa) le armi legali ne siano bandite. Bloomberg è comunque ormai solito a "sparate" contro le armi. Tuttavia le sue sparate, sebbene a torto, qualche danno lo producono.
Barack Obama intende procedere con l’aumento dei controlli che dovranno essere “più stretti e completi”, poi è passato a tranquillizzare dicendo di non essere contrario al possesso delle armi: “Riconosciamo le tradizioni dei proprietari di armi, passate di generazione in generazione. La caccia e il tiro sportivo fanno parte di un patrimonio nazionale che difendiamo e rispettiamo – ricordando il secondo emendamento della Costituzione americana e aggiungendo – Ma penso che molti proprietari d’armi sarebbero d’accordo sul fatto che i fucili d’assalto siano al loro posto nelle mani dei soldati, non dei criminali. Che sono al loro posto sui campi di battaglia, non nelle vie delle nostre citta”.