Qualcuno lo chiama già effetto Tucson. Dagli Stati Uniti rimbalza la notizia secondo cui dopo la strage di alcuni giorni fa nella città dell’Arizona, sei morti, sedici feriti e la parlamentare democratica Gabrielle Giffords ridotta in fin di vita, si sarebbero impennate le vendite di armi e, in particolare, della Glock 19 utilizzata del pazzo sparatore Jared Loughner. E subito si è acceso il dibattito se sia necessario introdurre nuovi e più restrittivi controlli sulle armi. Nella sola Arizona, secondo dati ufficiali, ci sarebbe un aumento della vendita di armi del 60%, dato che avrebbe trovato riscontro in altri Stati : più 16% in California, 65% in Ohio, 38% in Illinois, 33% a New York.
Su corriere.it vengono anche riportate le parole di Dan Gallardo, titolare dell’Arizona shooter’s world di Phoenix, secondo cui “la stessa cosa era avvenuta nell’aprile del 2007 dopo il massacro all’ateneo Virginia tech. Anche in quell’occasione, l’assassino, uno studente di origine sud coreana con seri problemi mentali, aveva impiegato una Glock, causando 32 vittime”. Lo stesso Gallardo ha poi aggiunto “di attendersi che la richiesta di armi continui a salire per tutta la settimana”.