Martedì 11 gennaio è andata in onda la puntata di Matrix sugli animali, ospite il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e il vicepresidente Fidc Massimo Buconi. Per chi si fosse perso la puntata, è disponibile on-line sul sito Mediaset: per accedere direttamente al filmato, CLICCA QUI. Sul portale di Bighunter, un primo commento alla puntata, che puoi leggere cliccando QUI. L’intervento del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha ovviamente monopolizzato l’attenzione, ma la ministra “talebana” è risultata sì ideologicamente schierata, ma anche ben poco preparata, per esempio affermando che “la caccia distrugge la biodiversità” quando la stessa Ispra ha esplicitamente affermato che la caccia non è tra le cause di danno alla biodiversità. Buconi ha contrapposto i dati di Astra Ricerche a quelli del sondaggio Ipsos menzionato dalla ministra ed ha ricordato l’importanza della figura del cacciatore, vero presidio sul territorio. La Brambilla non è riuscita a smentire, se non negandolo, il ruolo della caccia nella tutela dell’ambiente, riconosciuto anche dall’Ispra, né è intervenuta sulle questioni emerse dal sondaggio commissionato dalla Face e dal Cncn ma è incappata spesso nelle più banali contraddizioni, dimostrando addirittura di non sapere con quale criterio avviene la recinzione dei fondi privati.
La risposta politica è arrivata per prima da Arcicaccia, per bocca del presidente nazionale Osvaldo Veneziano, che ha apprezzato in modo particolare l’approccio del deputato Pd Matteo Colaninno: “Quando si discute di caccia con le giuste argomentazioni e senza pregiudizi, anche la contrapposizione delle argomentazioni può rappresentare un momento costruttivo”. Osvaldo Veneziano ha evidenziato come Matteo Colaninno abbia valorizzato il ruolo alto della politica: “quella che salvaguarda il bene comune e che in nome di questa priorità cerca e trova la sintesi fra interessi diversi; quella buona politica che ha permesso di scrivere le attuali norme sulla caccia mettendo intorno a un tavolo gli ambientalisti, il mondo scientifico, gli agricoltori, i cacciatori, le regioni e che il Parlamento ha trasformato in legge”.
“Purtroppo la ragionevolezza e la moderazione non sembrano minimamente patrimonio della maggioranza di centrodestra che si
presenta con modi e linguaggi saccenti e arroganti. A partire dal Premier stesso che si trasforma da ‘presidente cacciatore’, a ‘presidente
animalista’ a seconda degli interlocutori e delle opportunità elettorali. Basta un esempio per definire tale condotta: se al Senato il Pdl presenta una proposta di legge che deregolamenta la caccia, alla Camera grazie al braccio armato del Ministro Michela Vittoria Brambilla vengono avanzati provvedimenti che mirano ad abolire e quindi privatizzare l’attività venatoria”. “La commedia degli inganni”, conclude il presidente Arci Caccia, “è inaccettabile e offensiva di uomini e animali ma l’informazione che conta evita accuratamente di denunciare i responsabili politici dello scontro perpetuo e le finalità elettorali che prevalgono in questi signori”.