Con la ratifica da parte della Camera dell’accordo di Prum per la cooperazione di polizia (tra Germania, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Italia), si torna a parlare della possibilità di avere agenti armati sui voli civili italiani. Sul punto, però, l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) mette le mani avanti: «Dopo aver speso molti soldi per montare le porte blindate alle cabine dei piloti, questa ulteriore misura mi sembra inutile», ha dichiar…
Con la ratifica da parte della Camera dell’accordo di Prum per la cooperazione
di polizia (tra Germania, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e
Italia), si torna a parlare della possibilità di avere agenti armati sui voli
civili italiani. Sul punto, però, l’Enac (Ente nazionale aviazione civile)
mette le mani avanti: «Dopo aver speso molti soldi per montare le porte
blindate alle cabine dei piloti, questa ulteriore misura mi sembra inutile», ha
dichiarato il presidente dell’Enac Vito Riggio. Il quale aggiunge: «Già non
eravamo d’accordo subito dopo l’11 settembre, perché usare un’arma all’interno
di un aereo è un’operazione estrema ». E se invece anche l’Italia dovesse
adottare questa misura su alcuni voli ritenuti a rischio? «In ogni caso la
certificazione di sicurezza alle compagnie la dovrà dare l’Enac, altrimenti non
se ne farà niente», taglia corto Riggio.
Dopo il voto della Camera, per la ratifica dell’accordo di Prum per la
cooperazione di polizia manca solo un piccolo passaggio tecnico al Senato. La
norma condivisa dagli 8 Paesi non obbliga a far volare i Marshall armati (come
avviene sui voli della El Al, su alcune linee Usa e, ora, sembra anche sui
vettori pachistani), ma per la prima volta chiarisce le regole di
comportamento: per esempio, “all’uscita dell’aeromobile le armi (senza colpo in
canna e con il caricatore sfilato) e le munizioni devono essere inserite in
contenitori di plastica trasparenti muniti di sigillo di sicurezza…”.
«Servono agenti particolarmente addestrati per svolgere questo compito»,
insiste Riggio. «I costi dell’operazione, che dovranno essere sostenuti dalla
compagnie, incideranno certamente sul prezzo dei biglietti». Su questo l’
Alitalia non ha espresso una posizione ufficiale.