Alla Fiera di Brescia, la 30^ edizione di Exa , mostra internazionale delle armi sportive, security e outdoor, in programma fino a martedì 12 aprile, fa registrare già un'apertura da record: +10% rispetto agli ingressi dello scorso anno, oltre 16.000 visite.
Al taglio del nastro hanno partecipato le 16 aziende che seguono il salone dalla prima edizione accompagnate dal ministro ai Beni e alle attività culturali onorevole Giancarlo Galan. Francesco Bettoni, presidente della Camera di commercio di Brescia, ringrazia il Ministro affermando che per la prima volta nella storia di Exa un rappresentante del governo rende omaggio con così tanta determinazione e passione al salone. “Exa è fatta di aziende centenarie, radicate sul territorio, che hanno saputo aggiornarsi ed evolversi per essere sempre più competitive – continua Bettoni – voglio ringraziare tutti i parlamentari che hanno reso possibile la sopravvivenza del Banco Nazionale di Prova, che da gennaio, diventa un’azienda speciale della Camera di Commercio, quest’operazione ha salvato 70 posti di lavoro” – conclude il presidente della Camera di Commercio. Giancarlo Galan ha chiuso gli interventi dichiarando estremo rispetto per l’industria armiera, per l’attività venatoria che andrebbe maggiormente valorizzata e concepita come opportunità d’incremento per il turismo nel nostro paese.
Prima del taglio del nastro sono stati premiati particolari ospiti d’onore che hanno contribuito nel tempo alla crescita di Exa (Anpam; Assoarmieri; Consorzio Armaioli Italiani; Banco nazionale di prova; Fert; Pierluigi Vigna; Piero Bacchetti, presidente di Edisport editoriale spa, editore di Armi e Tiro; Carlo Peroni; Edgardo Fegro; Giornale di Brescia; Bresciaoggi; William Dozza).
Nella tarda mattinata il gruppo Cacciatori Lombardi ha annunciato alla stampa la nascita di un nuovo movimento politico culturale dal titolo “Civiltà rurale caccia ambiente”.
Per tutti i 284 espositori (l'anno scorsdo erano 271) l'obiettivo è quello di provare a dare nuovo slancio a un comparto che ha subìto le ripercussioni della crisi globale e che ancora stenta a intercettare la generalizzata ripresa registrata a partire dai primi mesi dell'anno a livello internazionale. «Nel corso del 2010 – spiega Nicola Perrotti, uomo Beretta e presidente dell'Associazione nazionale dei produttori di armi e munizioni – le vendite di armi italiane hanno subìto un calo che si aggira fra il 5 e il 10% rispetto al 2009, mentre quelle delle munizioni hanno toccato addirittura un -20 per cento. Dai primi dati sul 2011 ci aspettiamo un andamento simile, almeno fino all'apertura della stagione venatoria il prossimo autunno».
Secondo gli ultimi dati disponibili del banco di Prova, le armi testate nel corso dei due primi mesi dell'anno hanno registrato una crescita del sei per cento. Il comparto ha 4.500 addetti diretti, rappresenta il 70% della produzione europea con una forte vocazione all'esportazione (circa l'80% del fatturato), la domanda statunitense è ferma ed è responsabile da sola del 45% dell'export complessivo. «In calo le vendite di armi corte, sia per la difesa personale che per l'ordine pubblico, stabile quello dei fucili da caccia e da tiro. Puntiamo molto sui mercati emergenti, in primis la Russia, dove – conclude Perrotti – con l'aumentare delle possibilità economiche è salita la richiesta di manifatture di pregio».