L’eurodeputato Pietro Fiocchi denuncia la debolezza rappresentativa delle nomine effettuate in seno all’intergruppo Biodiversità, caccia e ruralità in senso al parlamento europeo
“Seguendo il percorso che ha visto la nomina della presidenza del ricostituito Intergruppo Biodiversità Caccia e Ruralità in tutte le sue fasi emergono degli elementi che vanno posti all’attenzione delle categorie che dovrebbero essere rappresentate in sede europea. Innanzitutto l’antidemocraticità con cui si è proceduto, senza una votazione ma per cooptazione e non attraverso un’elezione vera e propria. Si son volute seguire logiche retaggio del passato senza dare un segno concreto e forte di cambiamento, ma volte a mantenere lo status quo con i risultati che han visto un costante arretramento della pratica venatoria che è sotto gli occhi di tutti”. Queste le parole con le quali l’eurodeputato Pietro Fiocchi ha commentato le nomine ai vertici dell’intergruppo Biodiversità, caccia e ruralità in seno al parlamento europeo.
“Ne esce una presidenza “politicamente corretta “ ma debole, frutto di un processo che ha visto la Face in prima fila nel portarla a compimento con un inspiegabile condotta, giunta persino a definire una candidatura come quella di Pietro Fiocchi come palesemente pro caccia quasi fosse questa una controindicazione, di fatto impedendomi di candidarmi. Dopo questa elezione, inizia una nuova fase: mi sento libero di agire con nuovi concreti strumenti a favore della caccia”, ha concluso Fiocchi.
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