Il mondo statunitense delle armi passa al contrattacco. Se il presidente Barack Obama intende procedere con la sua azione esecutiva, per limitare le armi, deve sapere che tutto il mondo delle armi gli è contrario. Gli impiegati delle aziende di armi e munizioni gli hanno rivolto una lettera aperta in cui esprimono il loro profondo disappunto per come il presidente intende migliorare la sicurezza pubblica.
“Noi siamo gli esperti della sicurezza dell’America, perché forniamo le armi all’America tutta. Noi abbiamo raggiunto il risultato di ridurre l’abuso intenzionale delle armi, migliorando la sicurezza delle comunità. Traguardiamo quel risultato ogni giorno. Abbiamo lanciato nel 2013 l’iniziativa FixNicssm per incoraggiare gli Stati a segnalare i casi di disturbo mentale e le registrazioni dei crimini al National Instant criminal background check system. La legge è passata in ben 16 Stati. Noi tutti abbiamo licenze federali e la maggior parte delle transazioni di armi alle fiere e su internet sono eseguite da venditori legali e ricevono il controllo dei precedenti. Siamo d’accordo di potenziare il sistema dei controlli per renderlo ancora più adeguato e tempestivo. Abbiamo a lungo chiesto di applicare le leggi per reprimere l’abuso criminale delle armi e incoraggiamo l’amministrazione a procedere su questa linea già avviata con il progetto “Don’t lie for the other guy”. Attraverso l’altro progetto “Project ChildSafe” in sette anni l’industria ha distribuito 100 milioni di lucchetti per le armi, la cui efficacia è stata riconosciuta da 15 mila dipartimenti di sicurezza in tutto il Paese.
La nostra industria non si è mai opposta allo sviluppo della tecnologia cosiddetta “Smart gun”, ma abbiamo molto da dire sulla sua efficacia, dal momento che comunque esistono altri metodi sperimentati per rendere sicure le armi. Al momento il numero di incidenti con le armi è al livello più basso degli ultimi cento anni. Salvaguardiamo le nostre tradizioni, e il diritto costituzionalmente protetto del commercio legale delle armi. I nostri centinaia di migliaia di impiegati non sono suoi nemici”.