L’olimpionico russo è stato l’indiscusso mattatore della VI edizione del Gran mondiale Perazzi. A tenergli testa soltanto il kuwaitiano Talal Al Rashidi e gli azzurri Valerio Grazini ed Emanuele Bernasconi.
Una grande annata. Un’annata da segnare sugli almanacchi per il Gran mondiale Perazzi. Vuoi per la caratura dei partecipanti, con nomi quali Josip Glasnovic e David Kostelecky, rispettivamente oro olimpico a Rio 2016 e Pechino 2008, vuoi per le iscrizioni, sold out già due settimane prima della gara, vuoi perché la sesta edizione ha coinciso con il sessantesimo anniversario, quest’autentica festa del Tiro a volo resterà per sempre nella memoria dei tanti, tantissimi che vi hanno preso parte.
Alipov l’invincibile. È stato Alexey Alipov a imprimere con forza il proprio nome sulla sesta edizione del Gran mondiale Perazzi, svoltosi dal 13 al 16 luglio al Trap Concaverde di Lonato con ben 648 tiratori in pedana. Il russo, oro ad Atene 2004 e bronzo a Pechino 2008, ha vinto tutto quanto si poteva vincere. È stato il migliore tiratore assoluto al termine delle tre giornate di gara, con il punteggio di 197/200, conquistando così il Trofeo Vittoria alata. Alle sue spalle si sono piazzati il nostro Valerio Grazini (195/200) e il kuwaitiano Talal Al Rashidi (194/200). Ha vinto il barrage riservato ai tiratori di categoria Eccellenza, precedendo ancora una volta Al Rashidi e lo spagnolo Alberto Fernandez. Ha dominato l’All Star Game, la tradizionale sfida notturna riservata ai primi sei tiratori Perazzi della ranking list mondiale. Infine, per non farsi mancare nulla, ha alzato al cielo la Grande Coppa famiglia Perazzi, dopo una sfida all’ultimo piattello contro cinque grandi nomi della scena internazionale: Valerio Grazini; Emanuel Bernasconi; Talal Al Rashidi; Alberto Fernandez e Rodolfo Viganò. Il primo a uscire, dopo lo step dei primi 25 lanci, è stato Grazini (219+17), comunque sempre tra i protagonisti sulle linee di tiro lonatesi, seguito negli spogliatoi dagli esperti e plurititolati Viganò (216+20+5) e Fernandez (216+22+4+4). Nella lotta per il podio, Alipov si è trovato nuovamente di fronte il kuwaitiano Al Rashidi (219+23+4+3+5), giunto terzo. A inserirsi tra i due olimpionici è stato il nostro Bernasconi (218+23+5+3+4+8), primo tra gli umani e secondo solo, appunto, allo zar Alexey (222+23+5+5+5+9).
Tutti i vincitori. Oltre al già pluricitato Alipov, i migliori delle varie qualifiche e categorie sono stati: Massimiliano Vai (1^ categoria); J.Antonio Ruiz (2^ categoria); Andrea Chiavini (3^ categoria); Omar Radaelli (paralimpici sitting); Alessandro Spagnoli (paralimpici standing 1); Nyby Poul Kim (paralimpici standing 2); Satu Makkela Nummela (Ladies); Michael Caregnato (Juniores); Voitek Varga (Veterani) e Mario Simonato (Master).
Notte di brillanti Stelle. La sera di sabato 15 luglio si sono svolte le spettacolari sfide in notturna con protagonisti alcuni tra i più forti campioni del Team Perazzi. La sfida a squadre miste, uomo e donna, ha visto primeggiare la coppia formata da David Kostelecky (Cze) e Satu Makela Nummela (Fin). Le due medaglie d’oro di Pechino 2008, con il punteggio finale di 326/350, hanno avuto la meglio sulla squadra formata da Valerio Grazini e la libanese Ray Bassil (324/350) e su quella degli slovacchi Michal Slamka e Zuzana Stefecekova (321/350). A imprimere il proprio sigillo sull’All star game, gara individuale tra sei top shooters internazionali, è stato, invece, Alexey Alipov (24/25). Il russo, per un piattello, ha battuto Josip Glasnovic e Alberto Fernandez.
Daniele Perazzi challenge. Giovedì 14 luglio s’è svolto il torneo, dedicato al fondatore dell’azienda, nella speciale formula con scontri a eliminazione diretta. Ingegnoso e infaticabile, Daniele Perazzi rappresenta come pochi altri il mito del “self-made man”. Sin da ragazzo sognava di costruire il fucile perfetto e a sedici anni brevettò il suo primo modello. Nel 1957 pose le basi dell’attuale azienda, divenuta poi una delle Top Company a livello mondiale. La finale, a cui hanno avuto accesso 6 tiratori, tra l’altro tutti con fucili Perazzi, è stata vinta da Manuel Mancini. Il portacolori di San Marino, dopo lo zero al terzo tiro, non ha più sbagliato e ha avuto la meglio su Paolo Gilberti e Luigi Ferraro, quest’ultimo infallibile fino al 17mo colpo. Mancini si è così aggiudicato il prestigioso Sco Cartelle – Platinum Edition, con la firma del fondatore incisa sulla bascula.
Riassunto dei quattro giorni di gara. «È stata una manifestazione splendida, con dei record importanti, a partire dal numero di tiratori coinvolti, 648 in totale, di cui ben 220 stranieri, provenienti da ogni parte del mondo», ha commentato Mauro Perazzi al termine delle premiazioni. «Ho vissuto queste giornate a contatto con gli atleti in gara, persone eccezionali che ringrazio per l’amicizia e l’affetto mostrati nei nostri confronti. Un ringraziamento va a Ivan Carella, presidente del Trap Concaverde, a tutto lo staff e ai direttori di tiro che hanno permesso che tutto filasse per il meglio. Io e la mia famiglia siamo molto soddisfatti e stiamo già pensando ad alcuni innovazioni da introdurre nella prossima edizione».
Uno sguardo al futuro. 648 tiratori, 648 storie di uomini e donne accomunate dalla passione per il bel tiro. Non potendo raccontarle tutte, ne abbiamo scelta una: quella di Michael Caregnato. Il ragazzo veneto, diciotto anni e un cuore che batte forte per il Tiro a volo, è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel corso della competizione. Tra scuola, patente e tirocinio, non è stato facile trovare il tempo e il modo per allenarsi. Ma l’entusiasmo e la determinazione gli hanno permesso di superare ogni ostacolo. Dopo un inizio un po’ in sordina, con un 22 nella prima serie e un 23 nella seconda, Michael ha chiuso la prima giornata con un bel 25. Quindi cinque 24 di fila nella seconda e terza giornata lo hanno trascinato fino alla vittoria nella categoria Juniores e alla conquista del 12° posto assoluto (190/200). L’emozione è stata fatale nel barrage riservato alla 1^ categoria, dove si è fermato ai piedi del podio, ma per tre giorni il ragazzo di Rosà (Vi) se l’è giocata colpo su colpo con le eccellenze mondiali e il suo nome è stato sulla bocca di tutti. Avanti così.