Guns trade, il noto importatore di armi sportive di Sant’Ilario (Re), è tornato a scrivere alla propria questura che, come tutte le altre questure d’Italia (esclusa Brescia), insiste a non voler rilasciare licenze di importazione dopo la fine del catalogo nazionale delle armi. E questo malgrado, come si legge nella missiva, “questa società abbia provveduto a inoltrare all’ufficio armi di codesta questura propria dichiarazione, al fine di fugare eventuali dubbi sulla natura delle armi da importare. Purtroppo, a fronte di un prezioso e fattivo impegno profuso dal funzionario, a tutt’oggi la scrivente società non ha contezza dell’esito della richiesta inoltrata, benché siano già scaduti i termini di legge disciplinanti la materia”. La lettera si conclude con l’avviso che “al fine di tutelare i propri legittimi interessi, questa società è costretta a chiedere l’accesso agli atti ai sensi della legge 241/90, relativi allo stato e all’iter seguito durante la lavorazione della pratica di rilascio della licenza in parola e l’applicazione dell’articolo 1 del decreto legge 5/2012 onde poter ottenere il legittimo rilascio della licenza d’importazione definitiva delle menzionate carabine da caccia, nei tempi previsti per legge”. Guns trade sottolinea che “la scrivente società ha sottoscritto contratti commerciali per l’importazione di armi comuni da sparo del valore complessivo superiore ai 500.000 euro che, a causa dei pesanti ritardi nell’ottenimento delle previste licenze d’importazione e la disparità di trattamento riservata, tali contratti non possono essere onorati con conseguente forte danno economico e d’immagine per l’azienda”.