Alessandro De Chirico, 37 anni, risiede nel quartiere milanese di San Siro da sempre. Laureato in scienze politiche, si occupa di comunicazione. Nel 2011, con 366 voti, è stato eletto nel consiglio di Zona 7 nella lista di Forza Italia. Per le elezioni amministrative 2016 è candidato al consiglio comunale e, con Mariastella Gelmini, appoggia il candidato sindaco Stefano Parisi.
Il padre è stato cacciatore, quindi non ha nessuna preclusione “verso un’attività in cui non vedo niente di male,anzi mi piace mangiare la cacciagione”. Ritiene che la pratica sportiva del Tiro a segno debba essere incentivata anche nelle scuole milanesi, “perché sviluppa la concentrazione e il controllo del corpo”. È favorevole alla legittima difesa: “Se qualcuno entra in casa ho il diritto di potermi difendere e devo essere tutelato dallo Stato, visto che è lo Stato che non garantisce la sicurezza. Cosa faccio? Aspetto che mi sparino loro? È evidente che uccidere una persona non può essere un gesto da prendere alla leggera: poi si deve fare i conti con la propria coscienza, ma non con il magistrato che interpreta a suo piacimento! A livello nazionale si sta lavorando per migliorare la legge sulla legittima difesa…”.
A Milano, De Chirico propone che “le forze dell’ordine siano impiegate nei loro compiti specifici: la repressione e la prevenzione dei crimini. Bisogna riorganizzare i vari corpi deputati alla sicurezza, definendo in modo più chiaro le competenze e migliorando le modalità con cui è più utile ed efficace intervenire”. Vorrebbe accorpare i 17 commissariati di polizia presenti sul territorio, prevedendone uno per ognuno dei nove municipi in cui è organizzata la città. “Centinaia di poliziotti saranno così recuperati e destinati alle attività operative d’investigazione e pattugliamento del territorio. Occorre anche rivedere e potenziare le modalità operative della centrale unica di contatto, ovvero il centro di smistamento degli interventi e delle emergenze, per rendere davvero efficiente il coordinamento interforze, eliminando l’inutile passaggio intermedio tra forze dell’ordine e cittadini che allunga i tempi di reazione e di intervento. Poi mettere in rete le telecamere cittadine, con il dovuto rispetto della privacy, e coordinare il monitoraggio complessivo all’interno della centrale unica di contatto. Serve un cambio di approccio nel rapporto con le Forze dell’Ordine che porti a identificare le persone addette alla sicurezza come un punto di riferimento sicuro e presente su tutto il territorio”.
All’interno dei nove municipi De Chirico propone la creazione di tavoli interforze (polizia, vigili urbani, carabinieri, esercito) coordinati dal sindaco della municipalità, che sappiano dare indicazioni sulle aree da pattugliare con più attenzione e sulle azioni più urgenti. Quindi restituire alle materie di competenza gli 80 agenti della polizia provinciale milanese, attualmente impiegati a svolgere funzioni di polizia stradale e giudiziaria, ma formati per combattere i reati ambientali; riconfermare alla polizia locale una serie di competenze destinate a contrastare le attività illegali sul territorio, di cui ora non riescono a occuparsi; combattere con fermezza il degrado urbano e le trasgressioni minori.
Per quanto riguarda lo sport, il programma di De Chirico intende valorizzare il fittissimo tessuto di associazioni milanesi, ben 6mila distribuite tra le varie discipline, che consentono ai cittadini una pratica sportiva diffusa, affinché forniscano servizi in condizioni di sicurezza e a costi accessibili, anche nella realizzazione e nella gestione degli impianti. Intende privatizzare realtà come Milanosport e Idroscalo per favorire una gestione più efficiente ed evitare che i costi di esercizio ricadano sulla pubblica amministrazione.