Il banco di prova “ente inutile”?

Stupefacente esempio di disinformazione arriva dalla rivista Panorama economy numero 43 del 26 ottobre 2005. A pagina 42, all’interno di un articolo dedicato agli enti pubblici da sopprimere in quando “ormai privi di qualsiasi funzione”, compare il Banco nazionale di prova. Quindi, secondo l’autore dell’articolo, il Banco di prova di Gardone Val Trompia (Bs), riconosciuto in ambito internazionale come ente autorizzato alla verifica della sicurezza delle armi da f… Stupefacente esempio di disinformazione arriva dalla rivista Panorama economy numero 43 del 26 ottobre 2005. A pagina 42, all’interno di un articolo dedicato agli enti pubblici da sopprimere in quando “ormai privi di qualsiasi funzione”, compare il Banco nazionale di prova. Quindi, secondo l’autore dell’articolo, il Banco di prova di Gardone Val Trompia (Bs), riconosciuto in ambito internazionale come ente autorizzato alla verifica della sicurezza delle armi da fuoco prodotte o importate in Italia (alcune centinaia di migliaia ogni anno), sarebbe inutile! La risposta del Banco, per voce del direttore Antonio Girlando e del presidente del consiglio di amministrazione Aldo Rebecchi, non si è fatta attendere: “Ignoriamo l’estensore dell’articolo e ignoriamo con quali criteri un ente è considerato inutile ma se, come sembra logico, i criteri dovessero basarsi sul binomio costo-utilità, allora il Bnp dovrebbe far parte di un ipotetico elenco che raccoglie i migliori enti pubblici e indicarlo quale esempio da seguire. Infatti, questo ente non costa neanche un centesimo di euro né allo Stato né a qualsiasi altro ente locale, perché autosufficiente grazie ai proventi delle oltre 750.000 armi annualmente provate, alle certificazioni delle protezioni balistiche per le forze dell’ordine (giubbetti antiproiettile, elmetti, vetri antiproiettile, serramenti blindati) e al collaudo dei poligoni delle forze armate, delle forze di polizia e dell’Unione italiana tiro a segno. Le tariffe che il Bnp applica devono coprire i costi sostenuti e devono essere approvate dal ministero delle attività produttive. Dal 1998 le tariffe non hanno subito alcuna variazione (un bel record e credo che non esista altro organismo, istituzione, impresa pubblica o privata che da sette anni non ha aumentato i prezzi). Per completare l’aspetto costo-utilità, un ultimo dato: il Bnp, negli ultimi cinque anni, ha versato allo Stato imposte per 1.432.799 euro. In quanto a utilità, si dovrebbe anche parlare della funzione sociale del Bnp che occupa 60 addetti, che provando le armi garantisce la sicurezza dell’utilizzatore finale (lo sportivo, il cacciatore, la guardia giurata, il vigile urbano eccetera), che quotidianamente riceve richiesta di informazione sulle armi sequestrate o controllate dalla polizia giudiziaria. Per concludere, qualora non fossero sufficienti le argomentazioni economiche e di sicurezza per togliere il Bnp dall’elenco degli enti “ormai privi di qualsiasi funzione”, si dovranno denunciare gli accordi internazionali che l’Italia sottoscrisse a Bruxelles nel 1969 e ratificò con la legge 12 dicembre 1973, n° 993 (Ratifica ed esecuzione della convenzione per il reciproco riconoscimento dei punzoni di prova delle armi da fuoco portatili, con regolamento e annessi I e II, adottata a Bruxelles il 1° luglio 1969). Si dovrà anche pensare a chi dovrà svolgere i compiti assegnati al Bnp dalla legge 18 aprile 1975, n° 110, (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi). Si dovrà inoltre individuare chi effettuerà i controlli e le prove sulle munizioni commerciali previsti dalla legge 6 dicembre 1993 n° 509 (Norme per il controllo sulle munizioni commerciali per uso civile)”.