Anche a votazioni in corso, non sono mancati momenti di tensione tra i due gruppi, tensione che ha fatto salire la suspense nel corso dello scrutinio.
Angelo Buzzini, decano degli armieri italiani, nominato a presiedere l’assemblea, ha provveduto a ufficializzare il risultato emerso dalle schede per l’elezione del presidente e soltanto a quel punto Bana e i consigliere uscenti si sono sciolti in un lungo applauso: 59 voti per Bana, 46 per Zaccà (ai quali vanni aggiunte due schede bianche).
L’assemblea, però, ha avuto uno strascico polemico, con la mozione d’ordine, con la quale Zaccà ha chiesto di considerare illegittima l’elezione di Bana, in quanto non armiere.
Il verdetto delle elezioni per i componenti del consiglio ha riservato qualche sorpresa, con molti dei consiglieri uscenti confermati, ma anche con qualche new entry. Questo l’elenco dei dodici componenti il nuovo consiglio: Adinolfi, Lugli, Lenzerini, Dal Balcon, Tarterini, Moroni Frinchillucci, Pegoraro, Cenci, Buzzini, Pagani, Busin, Cacciatori.
La giornata precedente l’elezione per il prossimo quadriennio, Antonio Bana aveva presentato una grossa novità, per la diffusione della corretta conoscenza della normativa in materia di armi tra gli operatori professionali e anche tra gli appassionati: il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, ha ufficializzato ieri a Hit show 2019 la nascita del Cesdea, ovvero del Centro studi di diritto europeo sulle armi. Si tratta di una associazione alla quale hanno già aderito l’Università degli studi di Milano e l’Università Cattolica, nonché magistrati e professori di diritto, che si propone di studiare, analizzare e diffondere il sapere in materia di diritto delle armi, a tutti i livelli: da quello locale della singola questura a quello nazionale, fino al livello europeo. Il Centro studi si propone come un riferimento autorevole per consentire, anche, al Parlamento di conoscere le zone d’ombra insite nell’attuale normativa. Tra le iniziative in preparazione, infatti, ci sarà una audizione in Senato proprio per fare il punto sui temi caldi post-decreto legislativo 104 del 2018 e un corso di formazione rivolto a magistrati, questori, prefetti e in generale operatori del settore.