Il Comitato scrive ai politici. Fatelo anche voi!

Il Comitato direttiva 477 ha inviato al presidente del consiglio Matteo Renzi, al sottosegretario di Stato Luca Lotti e al ministro dell’Interno Angelino Alfano un comunicato in relazione alla proposta europea di direttiva “disarmista”, nel quale stigmatizza l’appoggio che il governo italiano sta accordando alle modifiche punitive per i legittimi detentori di armi. Fatelo anche voi!

Il Comitato direttiva 477 ha inviato al presidente del consiglio Matteo Renzi, al sottosegretario di Stato Luca Lotti e al ministro dell'Interno Angelino Alfano un comunicato in relazione alla proposta europea di direttiva "disarmista", nel quale stigmatizza l'appoggio che il governo italiano sta accordando alle modifiche punitive per i legittimi detentori di armi, ribattendo invece che sia ormai dimostrato incontrovertibilmente che:

1. I cittadini onesti che detengono armi non rappresentino in alcun modo un problema per la sicurezza pubblica, in Italia come in tutti gli altri Paesi membri;

2. le proposte di modifica della direttiva 91/477 siano ininfluenti dal punto di vista della sicurezza pubblica e della lotta al terrorismo, mentre sono invece esiziali per tutti gli sport e le altre attività connesse alla detenzione di armi civili;

3. alla irragionevolezza delle misure restrittive richieste dalla Commissione Ue si sia accompagnata una inammissibile azione disinformatrice esperita fornendo dati statistici completamente falsi sui crimini commessi da detentori di armi civili o con tali armi (falsità ampiamente smascherate da una pluralità di studi tra cui il recentissimo studio "Fire" presentato da Transcrime, ovvero il Centro interuniversitario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Alma Mater studiorum Università di Bologna e dell'Università degli studi di Perugia). 

 

Il Comitato conclude affermando che "Come cittadini troviamo intollerabile l'atteggiamento preconcetto ed ideologico della Ue e troviamo istituzionalmente inaccettabile la sfiducia nei confronti dei cittadini legali detentori di armi. Simili comportamenti stanno mettendo con le spalle al muro sia gli operatori del settore che la ben più ampia platea degli utilizzatori delle armi civili, stimati solo in Italia in circa 4 milioni, che inevitabilmente terranno conto dell'ostilità delle norme Ue (e di chiunque le sosterrà) tanto nella scadenza istituzionale del prossimo 4 dicembre 2016 quanto nelle future consultazioni elettorali, dove si troveranno necessariamente costretti ad appoggiare schieramenti euroscettici"

 

La lettera (scaricabile integralmente cliccando sull'allegato) è stata ripresa da Firearms united Italia, che chiama all'appello gli appassionati perché spediscano ai soggetti destinatari del comunicato (matteo@governo.it, sottosegretario.lotti@governo.it, caposegreteria.ministro@interno.it) una propria missiva, garbata e civile, nella quale ribadire la contrarietà ai provvedimenti secondo questi quattro punti fondamentali: 

1- Siamo a conoscenza del fatto che gli incaricati del Governo a Bruxelles in sede di Consiglio stanno spingendo per l'approvazione di norme punitive per i legali possessori di armi.

2- Questa posizione del Governo è inaccettabile, siamo la categoria più controllata e meno problematica di cittadini, come dimostrato dalle statistiche non esiste ragione per promulgare questa normativa

3- Considerata la posizione del Governo, i legali possessori di armi non possono fare altro che votare NO alla consultazione del 4 Dicembre, visto che attraverso la riforma degli articoli 117, 55, 70 e 80 le leggi EU acquistano forza praticamente costituzionale.

4- Chiedere che alternativa hanno i legali possessori di armi per poter praticare le loro LEGALI attività in santa pace e senza subire una batosta legislativa all'anno, se non il sostenere partiti euroscettici e populisti.

 

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