In un filmato sul canale Youtube dell’Uits, il commissario straordinario Igino Rugiero formalizza ufficialmente la propria candidatura alla presidenza della federazione e annuncia che l’approvazione del famigerato statuto renderà difficile rispettare la scadenza del 15 marzo per le elezioni
Chi, come noi, ha seguito in questi mesi le vicende dell’Uits, era stato facile profeta nel pronosticare quanto ha ufficializzato ieri il commissario straordinario dell’Uits, Igino Rugiero, che in un filmato pubblicato sul canale Youtube della federazione, ha infatti annunciato la propria candidatura per la presidenza della federazione. Rugiero ha annunciato di voler mettere al servizio della federazione e dello sport “la propria esperienza dirigenziale, il proprio rigore amministrativo, la vicinanza alle istituzioni”, annunciando di voler lavorare “a strettissimo contatto con i presidenti di sezione per il bene comune”.
Nel comunicato, Rugiero ha anche fornito ulteriori ragguagli sull’ormai famigerato nuovo statuto federale, confermando che il 19 gennaio prossimo sarà sottoposto all’approvazione della giunta del Coni e poi andrà alla firma dei ministeri vigilanti. Rugiero ha anche già annunciato che, proprio a causa di questi tempi tecnici, difficilmente sarà possibile rispettare la scadenza del 15 marzo, prevista per le elezioni del nuovo presidente, come peraltro era indicato nel rinnovo del mandato che gli era stato accordato prima di Natale dal ministero della Difesa.
Il commissario Rugiero presenta tutto questo con grande serenità (ma ancora una volta senza alcun contraddittorio), come se si trattasse di passaggi del tutto normali nella vita della federazione. In realtà a noi non sembra così normale che un Commissario straordinario abbia deciso di mettere mano a uno statuto federale senza coinvolgere l’assemblea dei presidenti, proprio (in particolare) per eliminare una delle norme statutarie che, guarda caso, avrebbe impedito al commissario stesso di candidarsi alla presidenza (cioè quella che prevede almeno due anni di iscrizione all’Uits) e stravolgendo le procedure di elezione degli stessi Tsn che, va ricordato, sono Associazioni sportive dilettantistiche autonome. Per non parlare dell’assemblea per l’approvazione del bilancio. Evidentemente non sembra normale non soltanto a noi, come peraltro hanno in questi mesi sottolineato le numerose (sei) interrogazioni parlamentari presentate alla Camera e in Senato proprio in merito alle sue scelte e il ricorso al Tar presentato dalla rappresentanza delle sezioni Tsn, proprio per ottenere le famose elezioni che erano state inutilmente richieste con la procedura statutaria la scorsa estate. Sarà a questo punto interessante capire cosa avrà (o non avrà) da dire in proposito la giunta del Coni e cosa avranno in proposito da dire i ministeri vigilanti. Nel frattempo, prima di allora, lunedì 11 gennaio si svolgerà l’udienza al Tar per decidere sulla questione statuto ed elezioni.