Il presidente del Consorzio degli armaioli italiani, Pierangelo Pedersoli, ha diffuso un comunicato nel quale annuncia l’intenzione dei produttori di repliche di adire la Corte di giustizia europea contro i contenuti della direttiva approvata il 14 marzo scorso
Il presidente del Consorzio degli armaioli italiani, Pierangelo Pedersoli, ha diffuso un comunicato nel quale annuncia l’intenzione dei produttori di repliche di adire la Corte di giustizia europea contro i contenuti della direttiva approvata il 14 marzo scorso. “In linea con Cechia e Polonia”, si legge nel comunicato, “anche i produttori di riproduzioni armi antiche, associati al Consorzio armaioli italiani, intendono ricorrere, a loro spese, alla Corte di Giustizia europea, per difendere i loro diritti contro la modifica alla Direttiva armi che intende penalizzare le riproduzioni delle armi antiche, sottoponendole a un regime normativo diverso rispetto alle armi antiche. I produttori mettono in risalto come le motivazioni assunte da Bruxelles, siano assolutamente prive di alcun senso “Costruite con tecniche moderne che ne possono migliorare la durabilità, ne possono migliorare le performance, prive di interesse storico”. Come a dire che un’arma a pietra focaia possa diventare chissà quale strumento e che possa avere prestazioni diverse dalle originali. Sarebbe stato sufficiente che i legislatori europei si informassero presso le associazioni di tiro storico, per comparare i risultati delle gare con armi originali e riproduzioni. Ma ciò che maggiormente meraviglia è il principio per cui la criminalità e il terrorismo possano utilizzare queste armi!”.