In merito alle critiche che hanno fatto seguito al nostro comunicato di ieri, ci sentiamo innanzitutto di chiarire che, pur avendo posto l’accento sulle repliche di armi ad avancarica, abbiamo espresso il nostro dissenso, e lo stiamo esprimendo fin dalle prime versioni del documento di modifica alla Direttiva 477/91, anche su molti altri punti della proposta di modifica alla Direttiva (caricatori, B7, immatricolazione di tutte le parti essenziali etc), schierandoci sempre dalla parte di TUTTI gli utilizzatori e legali possessori, di TUTTI i produttori di armi e parti d’arma, dei cacciatori e dei rivenditori, della legalità e del diritto a coltivare le proprie passioni e lo sport prediletto.
È certamente vero che siamo stati i soli a preoccuparci ANCHE delle modifiche che potrebbero riguardare le repliche, ma non è affatto vero, come abbiamo avuto il dispiacere di leggere in rete, che ci siamo mossi SOLO quando è stata messa a rischio questa specifica categoria di armi, ad oggi di libera vendita.
I nostri contatti con uno degli onorevoli contrari a questa revisione risalgono al 2015 e sono continuati con un incontro che ha coinvolto i nostri associati, sfociando in una serie di osservazioni dirette ed anche in un viaggio a Bruxelles per far sentire e valere le ragioni dei produttori, associati e non, indipendentemente dal tipo di armi che hanno a catalogo. Inoltre, prima ancora di questo confronto, la nostra presenza presso enti e tavole rotonde per la difesa del settore, non è mai venuta meno. Al contrario non siamo stati mai stati contattati da chi invece ha votato a favore, fino al pomeriggio di ieri, 2 febbraio 2017. Non credevamo ci fosse bisogno di giustifiche per essere stati i soli a sollevare anche la questione delle repliche, d’altronde, se non noi, nel cui Comitato Direttivo siedono quattro diversi produttori di questo tipo d’arma (e non solo uno, come è stato insinuato) chi altri avrebbe dovuto e voluto farlo?
Per chiudere, ringraziando comunque per tutti i contributi e gli spunti, civili o meno, teniamo a chiarire che non ci saranno ulteriori dichiarazioni in merito.
Forti di una coscienza pulita e di un impegno in difesa dell’intero comparto armiero e di tutte le categorie di armi, che sono le basi fondanti della nostra associazione da sempre, continueremo a lavorare per il medesimo obiettivo, magari senza farci notare e senza strilli 2.0 sui social, ma con dedizione vera e costante.
Pierangelo Pedersoli