Cura degli orti, contenimento della fauna selvatica anche in aree urbane e attività selvicolturali nell’ordinanza del presidente della regione Toscana, Enrico Rossi
Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato l’ordinanza n° 36 del 14/4/2020 con la quale, fra le altre, autorizza lo svolgimento dell’attività di controllo faunistico. “Considerato che il regolare svolgimento delle operazioni di controllo faunistico”, si legge nell’ordinanza, “ è un’attività di carattere pubblico essenziale per la tutela delle colture agricole – soprattutto in questo particolare periodo dell’anno nel quale avvengono le semine primaverili di oleaginose, cereali e orticole di pieno campo, nonché la ripresa vegetativa dell’arboricoltura, dei vigneti e dei frutteti, che possono essere danneggiati da una eccessiva presenza di fauna problematica – ma anche per limitare il pericolo potenziale per la pubblica incolumità e per la sicurezza della circolazione stradale”.
“Così, sempre nel pieno rispetto di quanto previsto dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da COVID-19”, sottolinea l’ordinanza, “viene riconosciuto alle guardie venatorie volontarie incaricate dalla polizia provinciale di effettuare gli interventi di controllo di poter giustificare lo spostamento all’interno del comune o verso altri comuni sulla base di quanto riportato nella scheda di intervento di controllo inviata alla Polizia provinciale”.
Nell’ordinanza oltre agli imprenditori agricoli, autorizzati alle necessarie operazioni colturali anche quanti si dedicano alle attività agricole in via amatoriale. Possibile anche accudire gli animali allevati. Lo spostamento all’interno del comune e verso altri comuni può essere giustificato purché sia effettuato non più di una volta al giorno, da massimo due componenti per nucleo familiare. A seguito della riapertura delle attività selvicolturali a livello nazionale, è disposta la proroga del periodo di taglio per 15 giorni al fine di consentire il completamento delle attività di taglio e di esbosco, anche a tutela della stabilità dell’assetto idrogeologico e della prevenzione degli incendi boschivi e degli attacchi fitopatogeni correlati al cumulo di biomassa sul terreno causata dalla interruzione dei lavori forestali.
Il presidente della Federazione nazionale della caccia, Massimo Buconi, ha così commentato la notizia: “Noi non facciamo l’errore, ma sarebbe meglio dire la scelta, di confondere controllo e caccia, quindi non diremo che la Toscana ha riconosciuto il valore dell’attività venatoria, anche se la Regione lo ha più volte fatto, ma riteniamo che questa scelta costituisca un precedente importante.
“Sono felice che una delle regioni che più si connota per le produzioni agricole di pregio abbia risposto all’allarme che da più parti gli agricoltori e le loro associazioni di categoria, Coldiretti in primis avevano lanciato sui danni derivanti da una assenza di controllo sulle specie impattanti. Ma il riconoscimento della caccia come utile strumento di gestione direi che, per così dire, si legge fra le righe dell’ordinanza toscana e questo mi fa ben sperare per il prossimo inizio della stagione venatoria. Anche perché il rispetto strette regole di sicurezza dettate dall’emergenza da COVID-19 dimostra che comunque le due cose non si escludono a vicenda”.
Intanto dall’Europa viene un altro importante segnale: il governo federale tedesco conferma la necessità della caccia e che in linea di principio le limitazioni alla circolazione non si applicano ai cacciatori. La caccia deve essere effettuata con tutte le accortezze necessarie al fine di contenere il rischio di infezione il più basso possibile, ma anche secondo il ministero federale dell’Interno, nonostante la pandemia, la caccia è importante per proteggere dai danni causati dalla fauna selvatica e dalla peste suina africana. I ministeri competenti dunque confermano che la caccia adottando le regole di sicurezza dettate dalle autorità può essere consentita a livello nazionale.
“Non credo riceverò una lettera simile”, ha commenta ancora Buconi. “Mi aspetto però che in maniera laica e senza strizzare l’occhio alle sirene dell’animalismo anticaccia, che già come sappiamo hanno cominciato a cantare, anche il nostro governo dimostri la stessa pragmaticità e considerazione con i fatti. Vigileremo in questo senso”.