Assoarmieri ha celebrato i propri settant’anni a Hit show con un convegno giuridico incentrato sull’attualissima questione dei motivi ostativi alla concessione del porto d’armi in presenza di avvenuta riabilitazione
Assoarmieri ha celebrato i propri settant’anni a Hit show con un convegno giuridico incentrato sull’attualissima questione dei motivi ostativi alla concessione del porto d’armi in presenza di avvenuta riabilitazione.
Relatori dell’incontro sono stati Biagio Mazzeo, procuratore della Repubblica di Lanusei; Andrea Ghinetti, giudice del Tribunale penale di Milano; Giuseppe Bertoli, comandante del nucleo investigativo Carabinieri di Vicenza; Antonio Bana, avvocato e presidente dell’Assoarmieri.
L’incontro si è focalizzato in particolare sull’ormai famigerata circolare del ministero degli Interni dello scorso 2 agosto, la quale intende conferire ai questori e ai prefetti un automatismo di diniego del rilascio o rinnovo del porto d’armi quando vi siano precedenti penali in capo al richiedente, anche se molto remoti nel tempo e, quindi, dopo che è intervenuta la riabilitazione. Nel corso dell’incontro si è reso noto il parere del Consiglio di Stato, che ha invece mitigato la portata di questo automatismo, del Consiglio di Stato hanno affermato che: "l'autorità amministrativa non deve disporre senz'altro la revoca ma può valutare le relative circostanze ai fini dell'esercizio del potere discrezionale, previsto dall'art 43 comma 2, qualora il giudice penale abbia disposto la condanna al pagamento della pena pecuniaria – in luogo della reclusione – ai sensi degli artt. 53 e 57 legge 689/1981. Ovvero abbia escluso la punibilità per tenuità del fatto ai sensi dell'art.131 bis c.p. nel caso di commissione di un reato di per sé ostativo al rilascio o al mantenimento di licenze di portare armi".
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