Il decreto salva-Uits
Il presidente della Repubblica ha emanato ieri, 25 giugno, il decreto n. 112, dal titolo “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”. All’articolo 26, figura un’importante ancora di salvezza per alcuni enti pubblici, che sembra confezionata su misura per consentire all’Unione italiana Tiro a segno di tirare un sospiro di sollievo. Si legge, infatt…
Il presidente della Repubblica ha emanato ieri, 25 giugno, il decreto n. 112,
dal titolo “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e
la perequazione tributaria”. All’articolo 26, figura un’importante ancora di
salvezza per alcuni enti pubblici, che sembra confezionata su misura per
consentire all’Unione italiana Tiro a segno di tirare un sospiro di sollievo.
Si legge, infatti, che “Gli enti pubblici non economici con una dotazione
organica inferiore alle 50 unità, nonché quelli di cui al comma 636
dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con esclusione degli
ordini professionali e le loro federazioni, delle federazioni sportive e
degli enti non inclusi nell’elenco Istat pubblicato in attuazione del comma
5 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nonché degli enti
parco e degli enti di ricerca sono soppressi al sessantesimo giorno dalla
data di entrata in vigore del presente decreto-legge, ad eccezione di quelli
confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e
l’innovazione e per la semplificazione normativa, da emanarsi entro
quaranta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, e di quelli
le cui funzioni sono attribuite, con lo stesso decreto, ad organi diversi
dal Ministero che riveste competenza primaria nella materia. Le funzioni
da questi esercitate sono attribuite all’amministrazione vigilante e le
risorse finanziarie ed umane sono trasferite a quest’ultima, che vi
succede a titolo universale in ogni rapporto, anche controverso. Nel caso in
cui gli enti da sopprimere sono sottoposti alla vigilanza di piu’
Ministeri, le funzioni vengono attribuite al Ministero che riveste
competenza primaria nella materia. Nei successivi novanta giorni i
Ministri vigilanti comunicano ai Ministri per la pubblica
amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che
risultano soppressi ai sensi del presente articolo”. Dalla lettura del
complicato gergo burocratese, sembra che l’Uits sia “risparmiata” dalla
soppressione. Ma si evince anche che l’interpretazione fornita in questi mesi
da Armi e Tiro sul destino dell’Uits era quella corretta: cioè che l’Uits fosse
stato dichiarato ente da sopprimere e non da riordinare come invece faceva
comodo credere alla presidenza della federazione. Abbiamo, quindi, corso tutti
un rischio gravissimo, forse il più grave nella storia dell’Unione. Questa non
è una vittoria, ma uno scampato pericolo che deve far riflettere la dirigenza.