Il dossier preparato dai centri studi di Camera e Senato per il parere sul recepimento della direttiva da parte delle commissioni parlamentari sembra, in alcuni punti, perlomeno “addomesticato” sulle posizioni ministeriali!
È stato presentato ieri, 15 giugno, il dossier che servirà alle commissioni parlamentari di Camera e Senato per esprimere le proprie valutazioni sullo schema di recepimento della direttiva 2017/853. Il dossier, redatto dai Servizi studi del Senato e della Camera, analizza punto per punto i contenuti della bozza approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 maggio, al fine di consentire ai nostri rappresentanti parlamentari di presentare le proprie osservazioni. Non si può negare che su alcuni punti, il dossier consenta in particolar modo di evidenziare lo scostamento tra il documento approvato dal Consiglio dei ministri e i precetti della Direttiva, ma in altri casi si ha l’impressione che il dossier medesimo presenti determinati temi in modo tale da consentirne una più leggera “digeribilità” ai parlamentari, malgrado invece non abbiano attinenza alcuna con la direttiva europea.
In particolar modo, non si può fare a meno di evidenziare come (a pagina 17) si voglia far passare il concetto secondo cui la bozza di recepimento vuole togliere dall’elenco delle armi utilizzabili a caccia quelle di categoria A (che sono quelle vietate), mentre nello schema approvato dal Consiglio dei ministri si vuole anche impedire di utilizzare a caccia le armi della categoria B9, che NON appartengono alla categoria “A”.
Anche sulla questione dei limiti all’acquisto di munizioni durante la validità del porto d’armi, potere che competerebbe a questori e prefetti, il dossier ammette (a denti stretti?) che “l’opzione normativa prescelta non è connessa a fini di stretto recepimento” (leggi: non c’entra niente con la direttiva), ma “potrebbe essere riconducibile a finalità di semplificazione”. Ah sì? E quali sarebbero le esigenze di semplificazione connesse alla potestà di un questore o prefetto di limitare l’acquisto di munizioni?
Decisamente si ha l’impressione che il documento in alcuni punti sia in “combutta” con il ministero dell’Interno e, considerando che sarà sulla base di questo dossier che i nostri deputati e senatori dovranno decidere se approvare lo schema di recepimento così come è o suggerire variazioni, è una cosa che appare di particolare gravità.
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