È stato assolto, con la motivazione che il fatto non sussiste, il padre di un ragazzo del Veronese che, nel 2021, si era accidentalmente ferito con una delle pistole del genitore, dopo essere riuscito ad aprire la cassaforte nella quale erano custodite. Il tribunale, in composizione monocratica, ha ritenuto che non sussistesse il reato di omessa custodia di armi ex articolo 20 bis della legge 110/75, perché il ragazzo era riuscito ad aprire la cassaforte spiando il padre e carpendone in modo fraudolento la combinazione.
Va sottolineato che l’articolo 20 bis della legge 110/75 proibisce di consegnare le proprie armi a “minori degli anni diciotto, che non siano in possesso della licenza dell’autorità, ovvero a persone anche parzialmente incapaci, a tossicodipendenti o a persone impedite nel maneggio”, e sanziona anche “Chiunque trascura di adoperare, nella custodia delle armi, munizioni ed esplosivi di cui al comma 1 le cautele necessarie per impedire che alcuna delle persone indicate nel medesimo comma 1 giunga ad impossessarsene agevolmente”. Si fissa quindi un importante principio, secondo il quale rubare la combinazione al padre non implica un “agevole” impossessamento delle armi.