Ricordate il folle ddl presentato a suo tempo dalle senatrici del Pd Amati e Granaiola? Quello che vorrebbe far depositare tutte le armi sportive nei Tsn? Bene! È tornato recentemente alla ribalta con la mozione del senatore (in foto) Mario Morgoni (Pd) 1-00461, presentata il 5 agosto nella seduta n. 498. Co-firmatari della mozione sono ovviamente le senatrici in questione, più i senatori Zavoli, Cociancich, Collina Favero, Mirabelli, Verducci e Lepri.
La mozione in sostanza, dopo un lungo preambolo nel quale prova a sintetizzare (in modo impreciso, peraltro) la situazione relativa alle armi legittimamente detenute dai cittadini e ai porti d'arma, chiosa infine impegnando il governo:
1) ad individuare requisiti più stringenti e rigorosi per il rilascio di autorizzazioni sia alla detenzione che al porto di armi da fuoco di ogni tipologia;
2) a valutare l'introduzione di analisi di tipo obiettivo per il rilascio del certificato di idoneità psicofisica valido per licenza di porto delle armi;
3) a procedere alle opportune modifiche normative al fine di ridurre i tempi di validità delle certificazioni di idoneità per il possesso e l'uso di armi da fuoco e di introdurre l'obbligo di certificazioni periodiche anche per il solo possesso;
4) a procedere alla revisione della normativa relativa alla custodia delle armi ad uso sportivo, in modo da rendere lecita la custodia nei soli luoghi in cui venga effettivamente esercitata l'attività sportiva.
Capito? Il refrain è sempre quello: in dispregio totale del buon senso, senza evidentemente essersi minimamente informati sulla praticabilità (e utilità per l'ordine pubblico) di quanto chiedono, i senatori del Pd continuano a ripetere il loro mantra, fino alla vittoria finale. Al di là del fatto che le "analisi di tipo obiettivo" che si vorrebbero introdurre per il rilascio del certificato medico (test antidroga e anti-alcoolici eccetera), per numeri come quelli dei possessori di armi potrebbero portare al collasso del sistema sanitario nazionale (mentre molto più utile sarebbe, come sosteniamo da tempo, rafforzare la collaborazione tra gli uffici di ps e i medici di base, veri detentori dell'anamnesi del paziente), sarebbe il caso che qualcuno finalmente spiegasse ai senatori del Pd che i "luoghi in cui viene effettivamente esercitata l'attività sportiva" non sono assolutamente idonei alla detenzione di centinaia, forse migliaia di armi tutte insieme, né dal punto di vista strutturale, né dal punto di vista della sicurezza (e adeguarle costerebbe montagne di soldi), ma soprattutto che il 90 per cento dei detentori di armi sportive, detiene anche armi che sportive non sono (e che, quindi, continuerebbero a restare nella loro materiale disponibilità). Politici, fate una cosa nuova, accendete il cervello!
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