Dalla sconfitta del 1945, il Giappone aveva attuato (principalmente su pressione statunitense) una politica pacifista, evitando la costituzione di forze armate vere e proprie, a favore di una limitata “forza di autodifesa”, retta da una agenzia di difesa sotto il controllo di un semplice direttore. Complice lo stato di tensione con la Corea del Nord, la camera bassa di Tokio ha realizzato una svolta epocale, approvando la costituzione di un vero ministero della dife…
Dalla sconfitta del 1945, il Giappone aveva attuato (principalmente su
pressione statunitense) una politica pacifista, evitando la costituzione di
forze armate vere e proprie, a favore di una limitata “forza di autodifesa”,
retta da una agenzia di difesa sotto il controllo di un semplice direttore.
Complice lo stato di tensione con la Corea del Nord, la camera bassa di Tokio
ha realizzato una svolta epocale, approvando la costituzione di un vero
ministero della difesa. L’approvazione del provvedimento da parte della camera
alta è attesa per la fine dell’anno. Il provvedimento, presentato dal governo
del liberaldemocratico Shinto Abe (succeduto in settembre a Junichiro Koizumi),
ha avuto l’appoggio del Partito democratico, principale partito di opposizione.
La decisione segue di pochi giorni un altro annuncio senza precedenti del
governo nipponico, che il 14 novembre scorso aveva dichiarato di considerare
possibile dotare il Paese di armi nucleari.