Evidentemente la sottocultura “Trap” e “gangsta rap” che dagli Stati Uniti si sta diffondendo negli altri Paesi occidentali, ha cominciato ad attecchire anche in luoghi geograficamente e culturalmente molto distanti, come l’India. Anche nel Paese asiatico, infatti, sembra si stiano moltiplicando i cantanti che farciscono i loro album con riferimenti espliciti alle armi e alla glorificazione dello stile di vita gangster. Tanto che qualcuno ha deciso di dire basta: si tratta del primo ministro dello Stato indiano del Punjab, Bhagwant Mann, il quale dopo svariati annunci in questo senso, dall’inizio del 2022, ha recentemente emanato un ordine esecutivo, rivolto alle autorità nazionali e locali di polizia, con il quale ha inteso vietare le canzoni “che promuovono la cultura e la violenza delle armi”. Il primo ministro ha inoltre vietato il porto manifesto di armi in occasione di eventi pubblici, cerimonie nuziali, luoghi di culto e incontri sociali e vorrebbe introdurre anche il divieto di ostentare le armi sui social media. Il ministro ha inoltre ordinato una revisione approfondita delle licenze in materia di armi, da compiersi nell’arco dei prossimi tre anni, le richieste relative a nuove licenze dovranno essere valutate dal magistrato distrettuale che dovrà ritenere l’istanza sufficientemente motivata. Saranno inoltre svolti controlli a campione casuali, per contrastare il possesso illegale di armi.