Luciano Rossi, dopo aver annunciato ufficialmente alcuni giorni fa la propria candidatura alla presidenza dell’International shooting sport federation, la cui elezione si svolgerà all’assemblea generale del 30 novembre a Sharm El-Sheikh, ha lanciato il suo Manifesto dettagliato, delineando i suoi piani per guidare l’Issf.
Il Manifesto – “A New Start” è pubblicato nelle 7 lingue ufficiali dell’Issf, che sono, inglese, francese, tedesco, russo, spagnolo, cinese e arabo. Quattro sono, per Luciano Rossi, i pilastri che costituiranno il suo programma di governo: 1. Integrità e sostenibilità; 2. Atleti e Sport; 3. Coinvolgimento dei portatori di interessi; 4. Operazioni.
“Sono orgoglioso di svelare questo Manifesto”, ha affermato Rossi, “E voglio sottolineare che le idee, i cambiamenti proposti e gli obiettivi sono il frutto di discussioni e feedback da parte delle federazioni e di altre parti interessate. Il mio stile di gestione è all’insegna di collaborazione e dibattito e cercherò sempre le vostre opinioni e consigli, poiché dobbiamo lavorare insieme per portare il nostro sport di nuovo sul gradino più alto del podio come disciplina olimpica apprezzata e ammirata”.
“Il momento del cambiamento è adesso”, afferma Rossi. “Siamo a un bivio nella storia di questo sport. Voglio sottolineare che offro un’alternativa senza rischi per l’Issf e lo sport, che ci darà la giusta piattaforma per una crescita sostenibile. Ho intenzione di istituire un Fondo di Solidarietà Issf basato sul modello di Solidarietà del Cio, per sostituire l’attuale sistema di mecenatismo. Nei prossimi quattro anni, due milioni di euro all’anno saranno destinati alle Federazioni Nazionali e gestiti insieme con le Confederazioni continentali, in modo equo e trasparente. Se eletto, ho un piano dettagliato per investire sia i fondi Issf sia di solidarietà olimpica, per promuovere iniziative in via di sviluppo per Paesi e Federazioni nazionali di nuova costituzione. Il mio approccio non è “taglia unica” ma un sistema capace di comprendere le esigenze individuali delle diverse Federazioni, perché ognuna è diversa. Come presidente, non mi interessa il potere o la gloria personale, ma voglio essere il capitano della squadra che guida il cambiamento. Voglio rappresentare ogni Federazione, grande o piccola che sia. Voglio assicurarmi di ripristinare i nostri esperti tecnici, attraverso il nostro sistema di comitati, a posizioni di responsabilità e di fiducia. Dobbiamo dare una serie di competizioni alle Federazioni e agli atleti, che sia quella giusta – al giusto costo – e che ci consentirà di promuovere il nostro sport a un pubblico nuovo e inesplorato, soprattutto ai giovani. Spero che vi divertirete a leggere questo Manifesto. Non vedo l’ora di continuare a interagire con tutte le parti interessate e a condividere maggiori informazioni relative alla campagna con le Federazioni e i media mentre ci avviciniamo al giorno delle elezioni del 30 novembre”.
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