Al senato del Missouri è stato presentato un disegno di legge che, se approvato, potrebbe rendere inefficaci nello Stato le restrizioni federali in materia di armi che il presidente Biden si accinge a varare
L’opposizione alle probabili restrizioni sul possesso di armi da parte dell’amministrazione Biden parte dal basso, cioè dai singoli Stati dell’Unione. Uno dei primi Stati americani che sta pensando a contromisure è il Missouri, a guida conservatrice. In particolare il senatore Bill Eigel ha proposto il disegno di legge n. 39, che in caso di approvazione darebbe vita al “Second amendment preservation act”, una legge che considererebbe come violazioni della Costituzione degli Stati Uniti (quindi prive di validità) tutte le misure volte a comprimere i diritti sanciti dal secondo emendamento, quali l’introduzione di tasse sull’acquisto di armi in misura superiore a quanto previsto per gli altri beni, obblighi di registrazione e tracciatura delle armi, delle munizioni o degli accessori (o degli stessi possessori di armi) “che possano ragionevolmente creare un effetto sostanzialmente deterrente sull’acquisto o sul possesso di armi da parte dei cittadini rispettosi delle leggi”, atti di confisca di armi e in generale qualsiasi atto che “infranga il diritto da parte del popolo di possedere e portare armi come garantito dal II emendamento della Costituzione e dall’articolo I, sezione 23 della Costituzione del Missouri”.
Siffatte misure federali sarebbero considerate nulle nello Stato, partendo dal presupposto che, secondo il promotore, i poteri federali (fissati dal X emendamento della Costituzione) sono quelli delegati dai cittadini dei differenti Stati della federazione e che “tutti i poteri non delegati al governo federale sono riservati ai singoli Stati”. Secondo il promotore, tra questi poteri non figurerebbe quello di introdurre limitazioni al possesso e al diritto di portare armi sanciti dal II emendamento.
Non è, ovviamente, detto che questo progetto di legge passi: è tuttavia significativo, in sé, di quale sarà l’accoglienza per eventuali provvedimenti drastici da parte dell’amministrazione Biden, negli Stati più conservatori. Iniziative del genere potrebbero moltiplicarsi, portando a una vera e propria lacerazione tra il governo centrale di Washington e le singole comunità degli Stati dell’Unione.