Il principe sostiene la caccia

Il duca di Cambridge si è schierato a favore della caccia grossa in Africa, sostenendo le intenzioni del presidente del Botswana di rendere nuovamente legale il prelievo selettivo dei numerosi elefanti presenti nel Paese
La simpatia della Casa reale britannica per il mondo venatorio non è certo un mistero, ma quando un illustre componente della famiglia Windsor si espone pubblicamente a favore della caccia desta sempre un certo scalpore. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che il principe William di Inghilterra avrebbe espresso la sua solidarietà nei confronti del presidente del Botswana Masisi, che intende ripristinare la caccia di selezione agli elefanti nel proprio Paese, al fine di calmierare la popolazione. Il principe sarebbe convinto che la caccia regolamentata non possa causare danni all’ambiente, ma, al contrario, potrebbe contribuire alla conservazione delle specie più a rischio.
Il duca di Cambridge e il presidente del Botswana si sono incontrati in privato a Londra, in occasione di una conferenza sul commercio illegale di fauna selvatica, e, stando a quanto riportato dalle fonti ufficiali, i due avrebbero discusso proprio della possibilità di rivedere la decisione presa nel 2014 dal Paese africano di proibire del tutto la caccia al trofeo. In particolare, Masisi si è detto preoccupato dei pesanti danni causati da una popolazione di elefanti ormai fuori controllo, che mette a rischio l’incolumità di persone, attività agricole e infrastrutture. Nel solo Botswana, infatti, vivono oltre 170.000 dei circa 415.000 elefanti presenti in tutto il continente.
Immediata è stata la reazione del popolo degli oppositori della caccia, che hanno criticato le intenzioni di Masisi. La risposta, però, non si è fatta attendere. Il presidente del Botswana, infatti, ha accusato i suoi detrattori di «pontificare stando comodamente seduti molto lontano dal problema», aggiungendo che, «qualora volessero provare l’effetto di convivere con dei pachidermi che girano indisturbati, saremmo ben disposti a spedirne anche solo 500 nel Regno Unito».
La royal family non è comunque nuova a scandali di questo genere. L’ultimo, solo un paio di mesi fa, ha riguardato proprio il duca e la duchessa di Cambridge, colpevoli – secondo alcuni – di aver portato il loro primogenito, il principe George, come spettatore a una battuta di caccia alle grouse nei pressi del castello di Balmoral, in Scozia.