Il punto sulla riforma regionale per la caccia in Toscana
Si è svolto un incontro tra l’assessore alla caccia della Regione Toscana, Susanna Cenni, e le associazioni venatorie per verificare lo stato dei regolamenti applicativi alle modifiche dell’articolo 28 della legge Toscana sulla caccia. Dall’incontro è emerso che importanti passi avanti sono stati fatti nella stesura di nuove previsioni regolamentari, ma manca ancora il passaggio fondamentale rappresentato dal loro esame da parte della seconda commissione agricoltur…
Si è svolto un incontro tra l’assessore alla caccia della Regione Toscana,
Susanna Cenni, e le associazioni venatorie per verificare lo stato dei
regolamenti applicativi alle modifiche dell’articolo 28 della legge Toscana
sulla caccia. Dall’incontro è emerso che importanti passi avanti sono stati
fatti nella stesura di nuove previsioni regolamentari, ma manca ancora il
passaggio fondamentale rappresentato dal loro esame da parte della seconda
commissione agricoltura, che deve necessariamente precedere l’approvazione da
parte della giunta regionale. Il nuovo testo dell’articolo 28 della legge
regionale 3/94, riguardante le opzioni di caccia, consentirà a chi opterà per
“l’insieme di tutte le forme di caccia consentite” di ottenere la concessione
di un appostamento fisso alla minuta selvaggina con l’uso di un massimo di 15
richiami vivi. L’appostamento potrà essere collocato solo nel primo o nel
secondo Atc. Resteranno invariate le condizioni attualmente stabilite per chi
scelga di esercitare tale forma di caccia in via esclusiva. In tal caso, il
titolare della concessione, a quanto è dato sapere, avrà la facoltà di invitare
altri cacciatori, quando egli stesso sarà presente nell’impianto. Sarà anche
possibile scegliere la forma unica di caccia agli ungulati, entrando a far
parte di una categoria di cacciatori sottoposta a una serie di adempimenti che
comportano, oltre all’abilitazione conseguente il corso di istruzione,
l’iscrizione in graduatorie, limitazioni del numero di cacciatori in relazione
ai piani per singoli distretti e al numero di capi prelevabili: in sostanza,
una minor sottoposizione al calendario venatorio.