Dopo la scadenza dei termini per il deposito delle firme in modalità cartacea e la scadenza dei termini anche per la presentazione delle firme digitali, il comitato “ripudia la guerra”, che aveva proposto alla fine dello scorso aprile uno dei tre quesiti referendari contro l’invio di armi in Ucraina, ha annunciato di non essere riuscito a raccogliere le 500 mila firme necessarie, come previsto dalla Costituzione. Il numero di firme raccolte ammonterebbe infatti a 370 mila. Il comitato ha così commentato sulla propria pagina Facebook: “Il Comitato Referendario Ripudia la Guerra è composto da persone serie. Il grande lavoro fatto da splendidi militanti, in meno di 90 giorni e nonostante la totale censura, ha prodotto 370 mila firme. Non è stato raggiunto il limite delle 500 mila sottoscrizioni e quindi non ci recheremo in Corte di Cassazione. Continueremo chiaramente la lotta contro la guerra. Infatti faremo 3 grandi assemblee online dei comitati referendari: Sabato 29 Luglio alle ore 16 Nord Italia. Domenica 30 Luglio alle ore 10 Centro Italia e alle ore 15 Sud Italia e Isole”.
Nulla è dato sapere, al momento, sugli esiti degli altri due quesiti referendari, quelli promossi dal “Comitato di generazioni future” con il motto “firma la pace, ferma il dolore”.