Ieri, il senatore Giovanbattista Fazzolari ha confermato l’avvenuta approvazione dell’articolo della cosiddetta legge europea (Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020), all’interno del quale era stato inserito l’emendamento relativo all’eliminazione del divieto di vendita delle armi corte in 9×19 mm. Oggi il Senato ha votato gli ultimi articoli del provvedimento e lo ha approvato definitivamente. Cosa succede adesso?
Il provvedimento non è ancora legge: infatti, era approdato in Senato dopo una prima lettura e approvazione da parte della Camera dei deputati ma, avendo il Senato apportato modifiche al testo originale, dovrà tornare nuovamente alla Camera per una ulteriore votazione finale. Questo perché il nostro sistema parlamentare prevede il cosiddetto bicameralismo perfetto, tale per cui entrambe le camere devono approvare il medesimo testo, se una delle due apporta modifiche, il testo modificato deve essere nuovamente votato dall’altra.
Se, come ci si attende, non saranno proposti nuovi emendamenti, è possibile che già entro la fine del 2021 o al più per le prime settimane del 2022 la Camera lo approvi. A quel punto, resterà semplicemente da attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, quindici giorni dopo la quale si verificherà l’entrata in vigore (a meno che nella stessa legge non sia previsto un intervallo inferiore).
Una volta che il divieto sarà stato abrogato, sarà possibile per produttori e distributori presentare istanza al Banco nazionale di prova per la classificazione dei modelli di pistole semiautomatiche o revolver in 9×19 mm, una volta ottenuta la quale le aziende potranno provvedere alla importazione e commercializzazione nelle armerie. È quindi possibile, se tutti questi passaggi andranno per il verso giusto, che le prime pistole in 9×19 mm arrivino effettivamente sui banconi delle armerie italiane per la fine dell’inverno o inizio primavera 2022. Incrociamo le dita!