Amy Coney Barrett è stata confermata giudice alla corte suprema. Conservatrice, ci si attende da lei una strenua difesa del secondo emendamento
Giudice e docente stimatissima, Amy Coney Barrett ha ricevuto il voto favorevole del senato statunitense ed è quindi ufficialmente insediata alla corte suprema degli Stati Uniti. Cattolica, conservatrice, 48 anni, madre di sette figli (due dei quali adottati), è la quinta donna a ricoprire la più alta carica della magistratura dell’Unione e subentra alla liberale Ruth Bader Ginsburg, scomparsa lo scorso 18 settembre all’età di 87 anni.
Con la conferma della sua nomina, la corte suprema può vantare una schiacciante maggioranza conservatrice di 6 giudici su 9 e Trump incassa un significativo successo personale, essendo riuscito a ottenere la conferma a ruolo della Barrett prima dell’election day e per di più nel giorno del compleanno di Hillary Clinton.
La Barrett viene definita una “originalista”, intendendosi con questo termine quella corrente di pensiero che interpreta la costituzione esattamente come era intesa dai padri fondatori, spogliandola quindi dalle interpretazioni successive che abbiano inteso adeguarla al mutare dei tempi. Questo è uno degli elementi maggiormente a sostegno dei legali detentori di armi, che si attendono una posizione decisamente ortodossa sul secondo emendamento, quello che sancisce il diritto di possedere e portare armi.
Il candidato democratico alla presidenza, Joe Biden, ha definito l’elezione della Barrett prima delle elezioni “un abuso di potere” e la nomina è avvenuta, primo caso dei tempi moderni, senza neppure un voto favorevole dallo schieramento dem.
Biden d’altro canto ha annunciato in caso di elezione di voler istituire una commissione bipartisan, incaricata di de-politicizzare i tribunali americani. Per la corte suprema, una delle ipotesi è quella di ampliare in modo sostanziale il numero dei giudici.