Il Tar dice sì ai botti per Roma

Il Tar del Lazio ha sospeso con provvedimento d’urgenza l’ordinanza della sindaca Raggi: i botti di capodanno, a Roma, si faranno. Ha commentato l’accaduto anche il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana

Il Tar del Lazio ha sospeso con decreto cautelare urgente l’ordinanza del sindaco di Roma che vietava i botti per le festività di capodanno. L’udienza in camera di consiglio per discutere la questione nel merito è fissata per il 25 gennaio 2017.

 

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana: “Anche per Assoarmieri è di estrema importanza quanto correttamente deciso dal Tar del Lazio, che ha accolto con un decreto cautelare il ricorso presentato d'urgenza dai produttori e distributori di fuochi d'artificio.

Si osserva che tale ordinanza della sindaca di Roma incontrava molte criticità, la prima fra tutte sarebbe stata quella di lasciare al mercato illegale una grande opportunità di vendita irregolare di prodotti non sicuri! Infatti se il Tar non avesse deciso in tal senso, la richiesta di acquisto di fuochi pirotecnici si sarebbe rivolta ad un mercato illegale e non sicuro e sarebbe stato un grande rischio per la salute pubblica! Giova sul punto ricordare come tutti i prodotti messi in commercio dai rivenditori autorizzati e sotto il controllo delle rispettive associazioni come l'Asspi e L'Anisp sono tutti marchiati Ce e controllati nella loro filiera produttiva. Un altro evidente errore è stato quello di non trasmettere il provvedimento alla Prefettura prima di essere pubblicato nell'albo pretorio del Campidoglio, così come previsto dalla procedura.

L'obbiettivo era quello di "adottare misure idonee a garantire l'incolumità pubblica, la sicurezza urbana, la protezione degli animali….". Purtroppo l'obbiettivo era quello di colpire ancora una volta il lavoro onesto e regolare della categoria dei commercianti che nulla hanno a che vedere con un mercato illegale che lavora sotto traccia come avviene spesso e rimane ancora impunito. In definitiva ancora una volta l'organo di giustizia del Tar si trova ad avere una spada di Damocle in mano per vicende legate ad armi, munizioni ed esplosivi!”.