L’Unione degli armigeri italiani – Aps ha diffuso un comunicato, nel quale fa il punto della situazione sulle proposte di legge recentemente presentate e sulle insidie per il nostro settore, presenti soprattutto a livello europeo. Lo riportiamo integralmente:
“In questo periodo stiamo assistendo alla presentazione di numerose e interessanti proposte di legge in materia di armi: relativamente al 9mm Luger ricordiamo, in ordine di tempo, le accorte proposte di razionalizzazione legislativa del Sen. Massimo Candura (Lega), che da anni si è impegnato per emendare l’assurda normativa italiana che vede il 9mm Parabellum consentito per le armi lunghe e parzialmente vietato per le armi corte, e più recentemente l’ulteriore impegno nella proposta di legge avanzata dal Sen. Giovanbattista Fazzolari (Fratelli d’Italia) che con argomentazioni ineccepibili ha presentato un emendamento alla c.d. “Legge Europea” che però, provenendo dall’opposizione, temiamo non abbia purtroppo eccessive probabilità di essere approvato. Ulteriormente possiamo osservare le ottime proposte in materia di porto d’armi per gli appartenenti delle Forze dell’Ordine liberi dal servizio o in quiescenza, oltre che sulla semplificazione delle procedure di rinnovo delle licenze di porto d’armi, aventi come primo firmatario l’On. Gianni Tonelli (Lega) che pure si è sempre contraddistinto per concretezza di pensiero.
Pur nell’apprezzamento per queste meritorie proposte, che non rimarranno sole, non dobbiamo però distrarci da un pericolo mortale per tutto il settore: cacciatori, tiratori, appassionati di avancarica, tiratori IPSC e IDPA sono tutti, in pratica, imprescindibilmente legati per la pratica del proprio hobby alla possibilità di sparare cartucce con palle in piombo (nudo o rivestito). Nonostante secoli di sviluppo tecnologico, il piombo si è sempre rivelato elemento insostituibile per la produzione di palle e pallini di buona efficacia, sicuri e di ragionevole costo. Siamo chiari: proibire il piombo vuol dire di fatto abolire il settore armiero come lo conosciamo oggi. Certo, potremo forse sparare una manciata di cartucce l’anno con palle monolitiche… ma a quale prezzo e con quali garanzie di sicurezza?
Ecco perché, apprezzando le belle iniziative che ci confortano e che trovano tutto il nostro sostegno, non scordiamo che il nuovo regolamento ECHA (European Chemicals Agency) che proibisce anche la mera detenzione di munizionamento in piombo entro 100 metri dalle zone umide è già stato approvato (peraltro introducendo presunzioni di colpevolezza ed inversioni dell’onere della prova!) e rischiamo ora di veder estendere a qualsiasi ambito la proibizione dell’uso di cartucce con piombo. In sostanza ci lasceranno le armi, che non sono riusciti a toglierci con la direttiva 2017/853, ma ci toglieranno le munizioni!
UNARMI sta portando avanti con tutte le sue forze la battaglia per evitare la proibizione generalizzata delle cartucce in piombo, tanto demagogica ed ideologica quanto inutile e dannosa per il settore armiero, ritenendo che nessuno possa sentirsi al sicuro dalla proposta in discussione e lottando al massimo per evitare che questo ennesimo tentativo di distruggere il nostro settore ed i nostri diritti possa aver successo”.