La consigliere regionale lombarda Barbara Mazzali, di concerto con Assoarmieri e Cesdea, ha inviato al presidente del consiglio regionale una interrogazione nella quale si richiede di considerare la caccia di selezione in zona Alpi “situazione di necessità”
La consigliere regionale lombarda Barbara Mazzali (Fdi), di concerto con Assoarmieri, il suo presidente Antonio Bana e Cesdea (con il contributo dell’avvocato Antonio Sala Della Cuna), ha inviato oggi al presidente del consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, una interrogazione a risposta scritta, con la quale da un lato si eccepisce l’irregolarità dell’interpretazione restrittiva data dalla prefettura di Milano, la quale ha disposto lo stop complessivo della caccia, dall’altro si chiede esplicitamente di sapere “se Regione Lombardia non ritenga opportuno con propria ordinanza, considerata l’attività venatoria di selezione in zona Alpi non solo come attività sportiva svolta in maniera individuale ma anche, in quanto programmata attraverso piani di prelievo, perseguente obiettivi di pubblico interesse, attestare che la medesima, compreso l’attività di recupero della selvaggina ferita o malata, sia situazione di necessità ai sensi e per gli effetti delle misure anti Covid 19, prevedendo che l’esercente attività venatoria, titolare di porto d’armi e di licenza di caccia, dovrà essere in grado di dimostrare lo spostamento dalla propria casa alla zona consentita e riservata di caccia mediante relativa autocertificazione”.
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