Il consigliere regionale della Lombardia Barbara Mazzali ha inviato ai prefetti una lettera, nella quale rappresenta la gravità degli atti intimidatori nei confronti dei cacciatori
Il consigliere regionale della Lombardia Barbara Mazzali ha inviato ai prefetti dei capoluoghi di provincia della regione una lettera, nella quale rappresenta la gravità ormai raggiunta dagli atti molestatori e intimidatori nei confronti dei cacciatori. Riceviamo e pubblichiamo:
“Preg. mo Sig. Prefetto, la presente nella qualità di consigliere regionale, per esporLe alcune considerazione ed esprimerLe serie preoccupazioni per i fatti che si stanno ormai quotidianamente consumando ai danni dei cittadini che esercitano l’attività venatoria su tutto il territorio lombardo.
Per maggiore chiarezza le cito di seguito alcuni incresciosi fatti che vanno dalle condotte violente e minacciose poste in essere dai noti attivisti ambiental-animalisti, a soggetti che intralciano con ogni mezzo l’esercizio dell’attività venatoria cercando di provocare una reazione violenta in capo al singolo cacciatore di turno che non solo si trova aggredito, attaccato e minacciato da gremiti gruppi di persone, ma è costretto anche, quasi sempre, a interrompere l’attività venatoria e a far rientro a casa.
Ultimo, ma non ultimo un numero increscioso di danni fatti ai capanni.
Appare evidente che è grazie solo alla tranquillità e al sangue freddo che i cacciatori riescono a mantenere che ad oggi nulla è accaduto.
Si tratta certamente ormai non di casi sporadici, ma di una vera attività strutturata, oserei dire con una programmazione precisa annunciata sempre sui social che integra l’apologia di reato.
Dato l’argomento fortemente divisivo della caccia tali gruppi rischiano di generare in soggetti dalla personalità problematica o poco matura azioni pericolose contrarie alla legge.
Il fenomeno ha assunto ormai ampie proporzioni ed è quindi necessario garantire la sicurezza di quei cittadini, che legittimamente esercitano un’attività consentita e che non possono più tollerare di imbattersi in soggetti violenti e poco raccomandabili i quali costituiscono, ormai, un pericolo conclamato per la loro incolumità fisica e anche per la loro tenuta di nervi.
E’ utile ricordarLe che molti di questi cacciatori vanno in giro da soli e la maggior parte di questi sono anziani e quindi in condizioni di maggiore vulnerabilità, mentre al contrario le bande anticaccia, come quelle sopradescritte, si aggirano numerose con non meno di sette-dieci persone per gruppo.
Date le mie conosciute posizioni a sostegno del mondo venatorio sono molto preoccupata della situazione emergenziale che si è creata motivo per il quale sono oggi a scriverLe.
Sono certa che la situazione Le è nota, ma questo non mi impedisce di essere seriamente preoccupata.
La sicurezza e il diritto per chiunque (e quindi anche per i cacciatori) di circolare pacificamente attendendo alle proprie legittime attività si deve svolgere senza timore di dover fare brutti incontri ed è per questo che mi rivolgo a Lei, per chiederLe una maggior presenza dei tutori dell’ordine pubblico e anche di una pronta risposta di intervento per casi come quelli sopra descritti.
Certa che la presente segnalazione sarà tenuta nella giusta considerazione da Lei sono ad offrirLe la mia più ampia disponibilità di collaborazione istituzionale”.