La Federation francaise de tir francese ha espresso nei giorni scorsi una netta presa di posizione verso il progetto di legge della Commissione europea, che vorrebbe mettere al bando le armi B7, proponendo una petizione ai 182 mila tiratori francesi. "Questo progetto", si legge nel comunicato, "rivela una assoluta non conoscenza della realtà sul territorio e tenta di diffondere al pubblico l'idea che vi sia una commistione offensiva tra detentori legali d'armi (tiratori sportivi, cacciatori, collezionisti), terroristi e mafiosi". La Fft sottolinea in particolare come, nella realtà francese, "armi automatiche ed esplosivi siano già completamente vietati e i tiratori siano già soggetti a una regolamentazione molto rigida, sia per quanto riguarda autorizzazioni e controlli, sia per le misure di sicurezza nella conservazione e nel trasporto delle armi". La Fft sottolinea inoltre che "questa proposta irrealistica e vessatoria complicherà inutilmente la vita agli utilizzatori legali e appesantirà il lavoro delle forze dell'ordine, senza alcun risultato positivo sui traffici illegali esistenti. Le restrizioni dei diritti degli utilizzatori legittimi non influenzeranno minimamente la filiera illegale di approvvigionamento delle armi da parte dei terroristi e della grande criminalità". Per questo, la Fft invita tutti i tiratori francesi a informarsi sui contenuti del progetto della Commissione europea e della posizione che hanno espresso in proposito le associazioni di categoria, infine a firmare una petizione e a trasmettere il proprio parere agli europarlamentari, fornendo un apposito elenco, al fine di sensibilizzarli sull'argomento.
L'aspetto più significativo di questa presa di posizione, però, è che una federazione francese in teoria interessata marginalmente dal problema, abbia deciso di scendere in lizza in modo così netto. Forse, alcune realtà italiane potrebbero e dovrebbero trarre insegnamento da quanto succede Oltralpe…
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