La mini-naja entra in manovra. L’emendamento presentato dal relatore, Antonio Azzollini, prevede l’introduzione per i giovani di corsi brevi, non superiori a tre settimane da svolgersi presso “reparti delle Forze armate”. Si tratta di una novità introdotta “in via sperimentale per un triennio”. I corsi sono “intesi a fornire – si legge nell’emendamento – le conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie delle Forze armate, in particolare delle missioni di pace a salvaguardia degli interessi nazionali”. Per la mini-naja l’emendamento prevede l’autorizzazione di una spesa pari a 6.599.720 euro per il 2010, 5.846.720 per il 2011 e di 7.500.00 per il 2012.
Per partecipare ai corsi bisogna essere cittadini italiani ed aver raggiunto la maggiore età, ma non aver superato i 30 anni. I giovani ammessi assumono lo stato di militari contraendo “una speciale ferma volontaria di durata pari alla durata del corso”. Il corso oltre che costituire titolo per l’iscrizione all’associazione d’arma di riferimento del reparto di Forza armata presso cui si è svolto il corso, vale anche per i crediti formativi scolastici “per i segmenti cui sia possibile farvi ricorso”. Ma non vale per l’attribuzione del punteggio utile al concorso per il reclutamento nelle Forze armate.