Le autorità neozelandesi hanno pubblicato ieri un documento con il quale riconoscono un risarcimento per il valore delle armi “proibite” in tutta fretta dopo gli attentati nelle moschee di Chirstchurch
Alla fine, si è quantomeno posto un limite all'abuso e al sopruso nei confronti dei cittadini neozelandesi: i quali, espropriati a forza di una intera categoria di armi all'indomani della strage nelle moschee di Christchurch, riceveranno se non altro una compensazione pari al 95 per cento del controvalore delle armi in oggetto. Ieri è stata, per l'appunto, pubblicata una lista con i prezzi e le quotazioni delle armi in questione, in funzione delle condizioni di conservazione. La lista comprende anche una quotazione per i caricatori e per gli accessori.
Alla fine, leggendo la lista in questione, appare evidente che a essere confiscate non saranno solo le armi semiautomatiche "di aspetto militare", bensì tutte le semiauto a percussione centrale, inclusi anche i modelli da caccia (come Browning Bar, H&K 770 eccetera). Analogo provvedimento anche per i fucili a canna liscia semiauto con serbatoio di capacità pari a 6 cartucce o più e per le carabine calibro .22 con capacità del caricatore superiore a 10 cartucce. In pratica, una strage. Il costo dell'operazione (che, occorre sottolinearlo, non avrà alcuna contropartita in termini di sicurezza pubblica, in quanto non ha alcun impatto sulla disponibilità di armi illegali nel Paese), è al momento valutato in un controvalore pari a 120 milioni di euro, che rappresentano lo stanziamento attualmente previsto. Per la consegna delle armi è stato stabilito il limite del 20 dicembre 2019 (quindi sei mesi dalla pubblicazione del listino prezzi).